Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
lue Esposizioni Internazionali di Roma
e le Feste commemorative della Proclamazione del Regno d'Italia.
Lo Scopo.
Le grandi feste del 1911, magnifica affermazione di memore patriottismo; superba documentazione che il voto divenne realtà, e l'eroica parola fatto compiuto e indistruttibile; le grandi feste del 1911 sono un convegno di gratitudine e d'amore che Roma ha dato alle genti italiane.
Essa solennizza, così, quella gloriosa primavera del 1861 che fu come la sintesi dei due anni precedenti, scritta a caratteri d'oro nella storia del nostro risorgimento. Il '59 era stato l'alba attesa por dieci anni, dopo Goito e Pa-strengo, dopo Cariatone, Novara e dopo Venezia; l'alba attesa, trepidando ed anelando.
Il Re, più fedele alla parola che alla corona, piii fedele alla patria che al trono, aveva mantenuto il tricolore, segnacolo di liberazione, anche contro il vittoriosoRadetsky; Camillo Cavour,su cui si appuntavano ansiose le speranze degli italiani, aveva preparato, con ardimento magnanimo, per vie palesi e coperto, alla Cernaia e al Congrosso di Parigi, la grande rivincita nazionale.
E il '59 scacciò l'Austria di Lombardia, formò il primo nucleo dell'indipendenza italiana, annunziò ai popoli la buona novella, fu il masso che, precipitando dall'erta montana, travolgeseco, irresistibile, ciò che trova por la sua strada e si raddoppia e si triplica, e si centuplica nella sua corsa, anche se un'ostacolo improvviso, frapposto inutilmente da una volontà umana, cerca di arrestarlo senza riuscirvi; cerca, per esempio di fermarlo a Villa-franca.
Il '59 prova, inesorabilmente, il moto di Firenze e della Toscana; mette in fuga il Lorenese, bonario, ma timido ed incorto; chiama alla riscossa, con potente voce, i popoli dell'Emilia; eccita il fermo patriottismo di Carlo Farini; rende bronzea la volontà di Bettino Ri-casoli.
Il '60. intanto, assiste al miracolo nuovo di mille Argonauti di libertà, che partono da Quarto e mirano a Palermo, e elio, traverso l'epica marcia di Gibilrossa e le barricato dei palermitani, proseguirono oltre lo stretto, fino all' ingresso in Napoli di Garibaldi, e alla sanguinosa vittoria del Volturno; sanguinosa, ma liberatrice. _il '61 è la sintesi di queste battaglio, di questa rivoluzione, di questa riscossa e di queste vittorie; la Primavera del '61 vide le primo rose purpureo della libertà italiana, finalmente in fiore. 11 l i marzo affermò, in Iie Vittorio Emanuele, il Re d'Italia; il 27 marzo disse che Roma è la capitale della nazione. È!... non sarà. La rivendica-
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