Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
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sor più precisi, di arte applicata all'industria.
Questo concorso e questa esposizione hanno avuto un esito felicissimo : felice dal lato industriale come da quello artistico: felice soprattutto perchè ha dimostrato al pubblico italiano come si possa fare dell'arte anche a scopo industriale, come, insomma, esista una forma artistica di pubblicità.
Spero che il manifesto premiato,
Il Manifesto di Aleardo Terzi, che riportò il II premio.
che senza dubbio sarà adottato dalla Ditta G. B. Borsalino fu Lazzaro e C. per la sua pubblicità, dimostrerà inoltre, al pubblico e anche agli industriali, che la ridarne artistica non solo esiste, ma è bensì una delle forme più efficaci e più convenienti commercialmente di pubblicità.
Esaminiamo infatti un momento l'elegantissimo manifesto di Marcello Dudovich, che la giurìa ha meritatamente conferito il primo premio.
E semplicissimo! un cappello abbandonato sopra una poltrona in anticamera, con un bastone e un paio di guanti: nient'altro.
Dov'è Yefficacia del cartello?
Nella semplicità e chiarezza dell' invenzione e nella eleganza della esecuzione.
Sopra il fondo giallo si stacca a prima vista la macchia nera del cappello : è di un cappello che si tratta, si pensa subito, fino dalla prima occhiata. E volentieri ci fermiamo a guardare quest'oggetto, che tutti, probabilmente, c' interessa.
Semplicità d'invenzione, dunque : una sola idea chiarissima e intelligentissima. Ma quante idee confuse desta in noi questo semplice insieme. I guanti e il bastone elegante ci dicono subito che il cappello appartiene ad una persona distinta, agiata, che tiene alla moda ed al lusso. Una casa in cui nell'anticamera sono poltrone così belle è cortamente usa casa signorile : l'eleganza femminea degli addobbi sembra celare e svelare nel tempo stesso l'esistenza di una douna. Con un po' di malizia si potrebbe anche affermare: una bella donna, se il signore si è affrettato a passare nell'altra stanza con tanta premura da appoggiare il cappello nel primo posto offertosi, su una poltrona, anziché in una supponibile guardaroba....
Niente affascina più di un'opera d'arto che la facoltà ch'essa possiede di far pensare: quest'opera d'arte industriale lascia libero il campo alla immaginazione e raggiunge perciò, nella sua semplicità. l'effetto di avvincere chi guarda.
Esso raggiunge in tal modo l'efficacia " reclamistica „ per dir così che l'industriale deve ripromettersi: credo di potor affermare che è appunto in questa efficacia la ragione principale della sua bellezza.
Come generalnente, un avviso è tanto più efficace quanto è più bello, così possiamo dire che generalmente un avviso è tanto più bello quanto
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