Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      Fra carte
      (Visitando unaSono parecchi anni, ormai, che YAlmanacco Italiano viene occupandosi in questa rubrica dell' industria della carta, e già vedemmo in un dotto articolo dell'ing. F. Clèmenzo (1906) quali sieno i procedimenti più moderni usati in questa importantissima industria.
      Ma questa industria è così complessa e tanti sono gli stabilimenti importanti del genere in Italia, che molto ancora rimane da dire.
      E d'altra parte è così interessante questa lavorazione che, per un procedimento che ha qualche cosa del meraviglioso, trasforma i boschi in biblioteche e gli stracci gettati già alle immondezze in bianchissimi fogli patinati o vergati, che crediamo i nostri lettori non vedranno con dispiacere ancora qualche altra pagina della nostra pubblicazione dedicata alla carta ed alle cartiere italiane.
      Oggi quasi tutta la fabbricazione della carta è fatta con macchine, che offrono i grandissimi vantaggi della celerità, dell'economia e della precisione. Anche nella fabbricazione della carta a mano le pile per la produzione della pasta ed alti accessori sono mosse meccanicamente, quello però che caratterizza la fabbricazione a macchina si è l'impiego dei meccanismi complicati che trasformano automaticamente la pasta in carta, la asciugano, la rigano, la cilindrano, la tagliano, eliminando l'azione diretta dell'operaio, e la porgono finalmente in rotoli di indefinita lunghezza.
      Aumentando via via l'uso ed il consumo della carta pel diffondersi della civiltà e dell'istruzione, per l'estendersi dei commerci, e per la creazione di nuove industrie, da tempo è risultata insufficiente ai nuovi bisogni la materia prima usata nella fabbricazione della carta, e si è reso assolutamente necessario l'uso di succedanei ai cenci, il cui commercio è rimasto, per la sua stessa natura, quasi stazionario.
      Per trovare un materiale buono ed economico, vennero provate moltissime sostanze vegetali fibrose, come paglia di graminacee, foglie di sparto, luppoli,
      e cartoni.
      grande cartiera).
      ginestra, ortica, fieno, trifoglio, juta, alghe, palme; detriti e raschiatura di legno, ec., in Italia si propende per le paglie di graminacee. In generale, si può dire che tutte le sostanze filamentose si prestano per la fabbricazione della carta, e la scelta deve farsi con criteri economici, per cui, scartando le materie tessili ricercate per le filature e quindi costose, bisogna fermarsi 'a quelle altre che si trovano a buon mercato e non richiedono un trattamento troppo costoso.
      11 legno si trova in abbondanza dovunque, ed è perciò quello più generalmente usato. La qualità di legno da impiegare varia naturalmente secondo i paesi e subordinatamente secondo la qualità di carta da fabbricare. La pasta di legno in generale però, essendo formato di fibre grosse e corte, non si adopera quasi mai sola nella fabbricazione della carta, che riuscirebbe troppo rigida e fragile, ma si mescola in varia proporzione con pasta di cenci, secondo la qualità del prodotto che si vuole ottenere.
      * * *
      Una fra le più importanti cartiere è senza dubbio quella di Genuagnano (presso Torino). Essa ha la sua sede amministrativa in Torino, via Cavour, n. 15; depositi in Torino, Firenze e Bologna, e rappresentanze nelle principali città d'Italia; ha il suo stabilimento in Germagnano, appiè di mi monte, ove si estende per molte migliaia di metri quadrati.
      L'aspetto, dell'interno dello Stabilimento è veramente grandioso: circa cinquecento operai lavorano assiduamente alle grandi macchine.
      Fra queste sono notevoli due grandi macchine a lavoro continuo, e tre grandi sfibratoi per la fabbricazione meccanica della pasta di legno.
      Questa fabbricazione è senza dubbio una delle più interessanti ad osservare, eseguendosi quasi tutto il lavoro automaticamente.
      La fabbricazione meccanica della pasta di legno richiede un impianto speciale, in cui i diversi meccanismi si succedono l'uno all'altro con una di-


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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