Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
55SInoltre, sempre in linea tecnica perchè una lavatrice sia veramente buona bisogna clia la biancheria esca dalla caldaia del bucato mantenendo quanto più è possibile intatta la fibra tessile, che insomma l'imbiancatura si ottenga per liscivazione pura e semplice, che i vari strati della biancheria ugualmente attraversati da un liquido che deve saponificarsi coi grassi della biancheria in modo che il lavaggio successivo trasporti in modo sicuro tutte le impurità.
Ora i sistemi esteri hanno tutti dal più al meno questo difetto (parliamo bene inteso degli impianti in grande a vapore con liscivatrici [non lavatrici] coniche, orizzontali, a rotazione) che la biancheria viene fotta girare entro il liquido in uno spazio ristretto tubolare, che occorre perciò un liquido più caustico certamente di quello che si possa usare col sistema italiano, che per effetto della centrifugazione la imbibizione dei tessuti non avviene in modo uniforme, che si verifica uno sfregamento dei tessuti entro il tamburo metallico, che la dispersione del calore è grande e le temperature debbono variare notevolmente nei varii punti della massa della biancheria.
In queste condizioni la sterilizzazione è di una grande incertezza per non dire altro.
Quali sono i vantaggi del sistema italiano in confronto?
Molti e due specialmente importantissimi, dal punto di vista igienico;
1.° Col sistema italiano avviene una filtrazione continua del liquido bollente sia dal basso all'alto che dall'alto al basso.
2.° La temperatura non tocca mai in nessuno strato del bucato qualunque sia la massa di biancheria tm limite inferiore agli 85 centigradi, superando al centro della massa i 104 centigradi.
Il controllo scientifico delle promesse che il sistema italiano fa a quanti sono per adottarlo, si è avuto nel 1904, ad opera del prof. Griffini, ordinario di Patologia Generale nella R. Uri rersità di Genova, in una relazione di tanto più autorevole in quanto fatta per incarico del Municipio stesso di Genova, e da una lunga collana di certificati di primarie personalità del campo medico e scientifico che sono raccolti negli eleganti opuscoli della Ditta Bernardi.
L'iniziativa quindi non poteva man-. care di una rapida e vastissima diffusione. Ed è evidente che i primi adadottare il sistema furono gli istituti sanitari i quali in grandissima quantità hanno impianti di lavanderie del sistema italiano.
Idioestriittore (Centrifugo) funzionante a motore. Estrae in circa 6 minuti dal 70 al 75 per cento d'acqua dalla biancheria.
La Società G. Bernardi e C. successori, che ha la sua sede in Milano Via Manzoni 26, lo stabilimento in Bovisa (presso Milano) e Filiale in Roma Piazza Pantheon n. 8, è l'unica casa che si sia specializzata in Italia in soli impianti di lavanderie e stiratone: oltre la fabbricazione delle macchine brevettate per lavare, essa non ha trascurato la costruzione di tutti gli altri apparecchi necessari agli impianti completi sia pure della massima potenzialità e dal suo stabilimento vengono costruiti tipi perfezionati di vasche in cemento armato, risciacquatrici, idroestrattori (centrifughe), asciugatoi artificiali, e macchine per stirare a liscio e con amido.
Basterà ora accennare che sono in funzione moltissimi impianti di grande potenzialità e come quello dell'Ospedale Maggiore di Novara, dell'Ospedale Civile S>. Maria delle Croci di Ravenna, dell'Ospedale Civile di Chieti, del Manicomio di Roma, del Manicomio di Belluno, dell'Ospedale di Ascoli Pico-
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