Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
Una delle. industrie che in questi ultimi anni han fatto in Italia maggiori progressi, è senza dubbio quella che ha per iscopo la produzione dei clicliés per la stampa delle illustrazioni.
Se avete a portata di mano una collezione di giornali illustrati di quindici o venti anni fa, vi salterà subito agli occhi, sfogliandone rapidamente le pagine, la povertà e la mancanza di originalità delle illustrazioni, quasi tutte ottenute per mezzo della incisione in legno, da disegni eseguiti sulle fotografìe.
Orbene, quelle illustrazioni, clic agli occhi nostri, avvezzi alle riviste stampate con lusso di zincotlpie su carta patinata, hanno l'apparenza di somigliarsi tutte fra loro, e di somigliare ciascuna per suo conto alle vignette di un catalogo di roba a buon mercato, venivano quasi tutte riprodotte in Austria o in Germania, e costavano un occhio all'editore, e spesso non uno, ma molti occhi, ai lettori.
Con quel rapido progresso che caratterizza tutte le applicazioni della fotografia, l'industria per la produzione dei clicliés è in pochi anni giunta a darci u-n lavoro di straordinaria perfezione ad un prezzo mitissimo, rendendo possibile così l'abbondanza e la nitidezza di illustrazioni fotografiche dei periodici odierni, annui, mensili, settimanali e anche quotidiani ; e per-
mettendo al lettore — sempre più esigente — di apprendere contempora-mente la notizia del fatto e la rappresentazione grafica o fotografica del fatto stesso.
Se le altre nazioni, e particolarmente l'Austria e la Germania, tenevano pochi anni or sono il dominio nel campo della zincotipia e delle industrie grafiche affini, l'Italia ha saputo in breve tempo collocarsi al loro fianco per merito di industriali intelligenti e operosi, avvantaggiandosi inoltre di quel gusto artistico di cui gli italiani vanno * non ingiustamente superbi, e che, nel campo delle arti grafiche, è una dell» condizioni di buona riuscita.
Fra questi industriali intelligenti e operosi, che, una quindicina di anni or sono tentarono di fronteggiare la preponderante produzione tedesca, vogliamo citarne due che, per i resultati veramente notevoli ottenuti in brevissimo tempo, sono un vanto della odierna industria nazionale dei clichés : i signori Alfieri e Lacroix di Milano.
Riunendo profonde qualità tecniche ad una coraggiosa attività e ad una pratica costante del commercio, essi fondarono in Milano nel 1898 un piccolo stabilimento zincografico, iniziandolo, con soli cinque operai.
Nel corso di poco più di dieci anni, e soltanto in virtù di quella forza che il lavoro ben fatto ha in sè, e con la quale riesce piuma o poi a vincere la
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