Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
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Cavalli e Corse.
Corse al galoppo.
L'annata che si chiude ha segnato un nuovo ed incontestabile sviluppo nelle corse al ga'oppo in Italia: le nostre scuderie, con numerose e fortunate importazioni, hanno notevolmente aumentato il loro materiale, le diverse Società aggiunsero nuove giornate e ricchi premi ni loro programmi, ed il pubblico accorrendo numeroso e dimostrando sempre maggior interesse alle grandi prove, ha coronato col più lieto successo gli sforzi del mondo ippico. Ma se il bilancio del 1910 permette queste liete constatazioni, i pronostici per il f9i 1 fanno sperare un'annata che segnerà una data memorabile per lo sviluppi dello sport ippico in Italia. Due nuovi grandi premi figureranno infatti nei programmi delle nostre Società: 1'" Omnium „ di Roma portato a 100,000 lire, ed il premio del u Commercio „ a Torino, di nuova creazione, colla ricca allocazione di 50,000 lire: la Lombarda poi aumenta a 100,000 il suo tradizionale tt Commercio. „ E così avremo in Italia tre premi di 100,000, tre di 50,000, tre di 30,000 e parecchi altri di 20,000 e di 10,000. Le giornate di corse aumenteranno pure proporzionalmente. e la nuova riunione di novembre a Roma chiuderà la brillantissima campagna. E sperabile che le scuderie rispondano coraggiosamente all'ardita iniziativa delle diverse Società, sicché il materiale sia pari all'importanza ed al numero delle prove: oggi in Italia la qualità e la quantità dei cavalli è certamente inferiore alla ricchezza dei programmi, e le scuderie di corsa non sono più un lusso ma possono diventare anche un buon affare. Se si calcoli il numero dei cavalli in allenamento, in relazione coll'ammontàre dei premi, le nostre scuderie beneficiano di una media percentuale per ogni cavallo assai più elevata che in Francia ed in Inghiltèrrn: — qualunque puledro, pur che galoppi uri t>oco, può facilmente guadagnare la sua biada. — Neil' articolo pubblicato sull' Almanacco dello scorso anno scrivevamo che Sa'urno sarebbe stato con ogni probabilità il nostro miglior tre anni. Il bellissimo tìglio di Ga-1-azzo e Saphirine ha infatti vinto il uDerl>5r „ Reale: disgraziatamente uh incidenie di allenamento gli ha impedito di disputare le altre grandi prove, e sull'uuica concludente performance di Roma, ove aveva secondi? il modestissimo Carducci, sarebbe assai azzardato proclamarlo il miglior rappresentante della produzione 1907. I:i complesso i tre anni indigeni si dimostrarono assai scadenti e nessun soggetto fornì prove tali da poter essere ritenuto un crack. Sambar fu indub-
biamente il pu'edro che dimostrò la forma migliore: il tiglio di Galeazzo deve essere considerato un buon cavallo, perchè replica-tamente provò di s;iper galoppare, ma la sua forma, giunta all'apogeo a primavera inoltrata e non completamente confermata nelle esibizioni autunnali, non offre elementi sufficienti per elevarlo al disopra della aurea mediocrità. Tolti Saturno e Smaltar, nessun a'tro tre anni italiano si rivelò eavallo più che mediocre: GIgino, Diodicelc, ìfistaria, West End, Giottina, Goizeko Itarra, formarono, fra tutti, il gruppo di testa. È fra le importazioni che ritroviamo i protagonisti delle grandi prove disputate in Italia nel 1910: Etoile de Feu, Desgold, Roche TuHière, Lady Helen, Le R ijah, Galantly, occuparono infatti, con Sumbar, i posti d'onore in tutte le principali corse: Commercio, Amedeo, Ambrosiano, Sempione. È questa una poco lieta constatazione che certo non torna ad onore dell'allevamento nazionale, mentre ci può essere conforto l'insuccesso dei rappresentanti francesi nelle prove internazionali. Le scuderie d'oltr'Alpe furono quest'anno ass ii bene rappresentate in tutti i nostri grandi premi: Dor nel " Commercio; „ La Xocle nel-1' "Ambrosiano: „ Italus nel " Sempione „ e La Bégude nel " Criterium „ Internazionale erano soggetti di una certa classe e che per la loro performances in Francia apparivano come i pi-obabili vincitori: furono invece tutti quanti battuti completamente, nessuno di essi riuscì nemmanco a piazzarsi. Non bisogna però farsi troppe illusioni e credere che iTappresentanti francesi siano stati battuti sulla loro miglior forma: se fosse esatto il posto occupata da Dor e da ltàluCommercio „ e nel u Sempione, „ la conseguenza logica sarebbe che Etoile de Feu e Roche TulliPre (entrambi però prodotti francesi), sono puledre capaci di vincere a Parigi le prove più importanti. Ora noi non crediamo assolutamente che le due ottime puledre di Razza Besnate abbiano la qualità sufficiente per figurare all'estero in primaria pompagnia: cavalli utili ma non soggetti di classe superiore: sicché bisogna pur pensare che tanto Dor quanto Italus abbiano sofferto per il viaggio, cambiamento dt clima e di vitto, e non illuderci di aver battnti i due cavalli pel loro merito reale. Ripetete il " Com-mercio „ ed il " Sempione „ a Maisons Latìitte ed il risultato sarà certamente contradditorio col fortunato successo delle nostre scuderie.
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