Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
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La lotta controUn caso tipico
Monte Urano, 12 ottobre 1909.
G. C. di Monte Urano, di anni 30, calzolaio. Nel suo gentilizio è degno di nota cho il padre, il fratello e duo sorelle, morirono di tubercolosi polmonare ; il fratello superstite ebbe a soffrire di pleurite.
Da ragazzo il G-. C. fu curato ed operato di tubercolosi ossea del gomito; ne guarì ed in seguito ha goduto sempre buona salute.
L'attuale malattia si è iniziata da tre mesi con tosse secca persistente, stizzosa e febbri vespertine. Attualmente presenta un caso tipico di infiltrazione tubercolare all'apice sinistro, confermato dall'esame microscopico nel quale si riscontrano rari bacilli di Koch. In questi tre mesi è stato curato da altro sanitario che gli ha somministrato preparati iodo arsenicali di guaiacolo ed olio di fegato di merluzzo. Passato in mia cura, pur mantenendo l'olio di fegato di merluzzo, ho incominciato a somministrargli la Gleco-mina. Il malato ne ha risentito subito un marcato benefìcio : la febbre sero-tina è venuta a poco a poco estinguendosi, e la tosse, aumentata sul principio dell'uso della Glecomina, è andata scemando, nessun disturbo nella funzione gastro-enterica.
24 ottobre 1909.
L'ammalato G. C. ha consumato il quarto flacone di Glecomina, prendendone tre cucchiai al giorno : le sue condizioni generali sono molto migliorate: le febbri vespertine sono scomparse affatto : buono l'appetito, la digestione normale, nessun disturbo intestinale. Non ho ripetuto l'esame dello sputo per poter meglio rilevare la differenza del reperto, dopo altri giorni di cura. L'ammalato esce nelle ore più calde della giornata già che il bel tempo lo permette.
13 dicembre 1909.
Il G. 0. ha consumato la sesta bottiglia di Glecomina: il miglioramento delle sue condizioni generali è stato sempre progressivo : la febbre è sparita del tutto da circa due mesi: le funzioni digestive sono regolari, le forze aumentate tanto, che da circa venti giorni ha ripreso il lavoro di calzolaio.
la tubercolosi.
di guarigione.
15 febbraio 1910.
Il G. C. ha da qualche meso ripreso il suo lavoro : appetito buono, mangia tutto; la febbre è sparita del tutto ò ciò fino dall'inizio della cura di Glecomina: sonno tranquillo e non molestato dalla tosse, che solo si avverto nella giornata con qualche colpo.
All'esame obiettivo si riscontra che all'apice polmonare sinistro, già sedo di infiltrazione tubercolare, il respiro è tornato quasi normale ed alla percussione si avverte soltanto una leggera ipofonesi. Le fosse sopra e sotto la clavicola sono già ricolmate. Gli ulteriori esami dello sputo riuscirono assolutamente negativi, relativamente alla presenza del bacillo Koch.
L'ammalato è soddisfattissimo della cura colla Glecomina, di cui ha consumato in tutto dieci bottiglie; o si ritiene perfettamente guarito: ma perchè siffatto risultato di cura riesca veramente ineccepibile, occorre la controprova della reazione alla Tubercolina (dermo-reazione, ed oftalmo-reazione) ed un ulteriore esame dello sputo coi processi Lange Nitsche e .Jacobson, previa aggiunta allo sputo di una soluzione di Antiformina al 40Vo o di poche goccio di Ligroina. E ciò sarà fatto.
16 marzo 1910.
Ho sottoposto il G. C. alla dermo-reazione che è riuscita negativa: l'of-talmo reazione non può dirsi del tutto negativa, essendosi verificato dopo le 24 ore tm leggerissimo rigonfiamento della caruncola.
27 marzo 1910.
Ho ripetuto l'esperimento dell'oftalmo-reazione nel G. C. od il risultato è riuscito nettamente negativo. Ancora non posso ripetere un più accurato esame dolio sputo, perchè il cliente non è pili in grado di fornirmene.
Mi dichiaro quindi pienamente soddisfatto dello splendido risultato avuto dalla cura della Glecomina in questo caso indubbiamente specifico, ed in altri casi di affezioni bronco-polmo-nali sospette avendone ottenute guarigioni reali e durature controllate con i mezzi positivi cho offro la scienza.
Dott. Giovanni Marzi.
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