Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di
LA CASACasa mia, casa mia.... è il titolo di una graziosa commedia di Augusto Novelli. Ed è anche la divisa di tutte le buone massaie, il titolo, se così vo-gliam dire, di quella buona e tranquilla commedia eli'è la loro vita.
Qualche consiglio relativo alla casa ?
Ben volentieri. Ma quale consiglio? Sono tanti e tanti gli argomenti che interessano la buona massaia ! Mi proverò, ma anzitutto permettetemi una domanda.
Avete acquistato, il primo doli'anno, la vostra consueta Agenda per l'anno nuovo? No? E corno volete essere una buona massaia, come volete tenere in ordine l'amministrazione domestica, senza una buona Agenda?
Affrettatevi dunque a farne acquisto, e ricordate che la migliore, la più pratica, la più elegante e la più.... economica di tutte, è l'Agenda per le famiglie. Tutte le lettrici dell'Almanacco dovrebbero possederla.
Il bucato in casa*
Un tempo, quando si voleva rappresentare con i suoi attributi la buona massaia, le si metteva tra le mani un ricamo (ricordate la famosa tela di Penelope?) o una rócca da filare. 11 progresso ha ormai tolto alla massaia tutte le occupazioni di tal genere (chi penserebbe ora a filare o a tessere con le macchino rapidissime che producono un ottimo lavoro a metà prezzo ?) cosi che le sole attribuzioni che distinguono oggi la buona massaia, possono dirsi ormai il conto della spesa e la nota della lavandaia.
Fra breve, però, anche la nota della lavandaia, questa noia settimanale alla quale si collegano tante piccole noie ed inconvenienti grandi, sarà eliminata da tutte le famiglie che amano l'ordino e l'igiene ed alla buona massaia non resterà se non la cura dei figli e l'amministrazione domestica, in attesa che il progresso le affidi la cura delle cose pubbliche, alle quali giustamente ella aspira.
— Come ? — esclamerà qualcuna delle mie gentili lettrici — si può fare a meno della nota della lavandaia, senza che ciò sia causa di smarrimenti, confusioni e tanti altri simili inconvenienti, che pure avvengono ogni settimana quantunque io tenga la mia nota .in perfetto ordine ?
— Certo.
— E come?
— E semplicissimo; si fa a meno della lavandaia.
— Ma, — osserverà qualcuno — vorreste forse farci ritornare al bucato in casa dello nostro nonne, e a tuttele innumerevoli seccature che esso arreca? Dove si può trovare, nelle piccole case moderne, il posto per lavare e per asciugare una forte quantità di bucato? E come possiamo insudiciare la nostra casetta, così linda e precisa, col fradicio inevitabile....
— Ma niente, niente di tutto ciò, signore mie. Non io vorrei consigliarvi il bucato mensile delle nostre nonne, l'ammucchiarsi dei panni sporchi, lo stendimento dei panni lavati alla polvere ed ai micròbi delle corti....
No, no; il sistema che io mi permetto di consigliarvi, e che del resto ha al proprio attivo dodici anni di esperienze favorevoli, ottiene contemporaneamente ed automaticamente la lavatura e la sterilizzazione perfetta della biancheria. E ciò non solo senza alcun aumento di spesa, ma come vedremo fra breve, con notevolissimo risparmio.
Fu all' Esposizione di Milano del 1903 che vedemmo per la prima volta funzionare un tipo veramente perfetto di lavatrice-sterilizzatrice automatica, che rispondeva a tutte le esigenze della comodità e dell'igiene.
In linea tecnica, infatti, un sistema di bucato perfetto deve poter essere applicato dovunque, con qualunque qualità di combustibile. Inoltre bisogna che la biancheria esca dalla caldaia mantenendo quanto più è possibile intatta la fibra tessile, che insomma la imbiancatura si ottenga per lisciva-zione pura e semplice, che i vari strati della biancheria sieno ugualmente attraversati da un liquido che deve saponificarsi coi grassi della biah-
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