Processo originale degli untori di

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      — io5 —
      Responditj già hò detto, che fu alla Vedrà de Cittadini, et all'hora mi diede le quattro doppie, et l'altra volta me le mandò da quel grande , il qual grande mi portò anche un vasetto d'ontione, et io lo gettai poi nella vedrà senza adoprarlo, et composi poi da me stesso quelli cinque vasi, che hò confessato.
      Interrogatoj se quel grande li disse, che compositione era in quel onto,
      Responditj Signor nò, et io dubitando d'avelenarmi, lo butai via.
      Interrogato j se è poi mai tornato, ò hà mandato ad intendere, che cosa esso havesse fatto.
      Responditj la seconda volta mi dimandò, et io li risposi, che liavevo fatto quello m'haveva commandato, et'così è, perche se bene non havevo adoprato del suo vaso, havevo però adoperato io stesso della compositione, che hò confessato sopra il corso di Porta Romana, et Porta Ticinese, di mia mano, et alla Vedrà de Cittadini, et hò onto una volta sola, et hò poi dato li vasi, che hò detto al Commissario.
      Interrogato j come cosi diede detti vasi al Commissario.
      Responditj io dissi al Commissario, che se voleva adoperare di questi onti havrebbe guadagnato tanti danari come havesse voluto dal figliuolo del Sig. Castellano , et il detto Commissario ne hà havuto da un non sò chi.
      Interrogatoj chi è quello, che sborsava li danari.
      Responditj se non lo posso dire, l'hò qui stretto nella gola, et non lo posso dire, et replicavitj lo direi vo-lonticri, mà non lo posso dire, et iterum dixit, l'hò


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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