Processo originale degli untori di
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Interrogato quanto tempo stette à Milano avanti partisse 1' ultima volta.
Respondit, era passata mezzo il mese dì Maggio.
Interrogato, se nel tempo, che stette à Milano fece alcun pagamento.
Respondit, quando venni à Milano trovai,eh'il Bo-nesana mio Cassiero era fuòri di Milano, in modo che se volevo vivere bisognò che mandassi ad impremudar danari dal Sig. Antonio Palavicino; venne poi il Sig. Lodovico Melzo, e mi fece pagare dal banco di S. Ambrosio lir. laoo con quali danari respirai alquanto, perche vi erano certe persone, che pareva, che mi volessero cru-cifigere, 'cioè pagai scudi 60. a Giorgio Clerici, al Belin-gero scudi 3o. al. Marescalco due, et altri dieci al so-lecitatore.
Ad-alias ait, quando partei da Milano, lasciai la cura della.casa al Sig. Francesco Maggio, mà non lasciai alcuno, che riscolesse, ò pagasse per me, perche io non faccio più negocio; lasciai beneà Benedetto Lucino, che • Se venivano qualche lettere, ò altre cose di necessità mi mandasse un messo à posta.
Interrogato, se mentre è stato in Milano hà dato ordine ad alcuna persona in scritto, ò à bocca, che pagasse alcuno danaro per lui.
Respondit, Signor nò, se non al Arcivescovo di Pa-tras, et à quelli della Rochetta di P. Romana.
Interrogato, se.hà mai dato ordine al Lucino, che pagasse alcun danaro del suo.
Respondit, può essere, mà non me ne raccordo, perche mi è debitore de lire cinque ò sci mille.
Ad alias ait, Signor sì, che il Sig. Tomaso mio fra-
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