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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE
   9
   mandi qualcosa da bere, o un soffio di vento,
   0 altro del genere, perchè sento che sarò attaccato da una nuova febbre domani stesso.
   Il pilota gli porse allora il chinino, dopo averne preparata una dose di cinquanta grani che Griffiths inghiottì asciutta.
   — Dio, Dio! — sospirò; — sogno una terra in qualunque posto in cui non vi sia più bisogno di chinino. Maledetta droga! Ne ho ingoiata a tonnellate in vita mia!
   Nuovamente guardò verso il largo per osservare se le solite nuvole apportatrici di vento apparissero. Ma non ve n'era traccia; e il sole tuttora basso nella sua ascesa, infocava la volta celeste come un braciere, dando persino l'impressione di vederne e sentirne il fuoco. Anche Griffiths cercava invano sollievo guardando verso la spiaggia, così abbagliante da dare alle sue pupille una molestissima sensazione di bruciore.
   1 palmizi immobili s'inquadravano uniformi sul verde sfondo arsiccio della fitta giungla, formando un paesaggio che sembrava di cartone. I ragazzi negri, che giocavano nudi fra il luccichio della sabbia e del sole, irritavano l'uomo soffocato dal calore tropicale e ne aumentavano le sofferenze; ed egli provava un certo sollievo quando l'uno o l'ai