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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE
   11
   chiese esasperato al secondo, al greve mare e al cielo, alla spietata vampa solare e a tutto l'universo infocato e implacabile da cui dipendeva la sua sorte.
   Il comandante in seconda cominciò a sghignazzare.
   — Ve l'avevo detto che non sarebbe partito col debito, — disse.
   Ma Griffiths non l'ascoltava.
   — Con tutto il suo danaro, venirmi tra i piedi come un esattore! — così esclamava Griffiths, in un indicibile sfogo d'indignazione. — Carico di danaro, rimpinzato di danaro; so inoltre di positivo che ha venduto le sue piantagioni d'Yringa per trecentomila sterline. Me lo disse Bell l'ultima volta che fummo ubbriachi insieme a Guvutu. Possiede milioni e milioni e insegue me per un'inezia che non gli basterebbe neppure per accendere la pipa. — Poi investì il secondo, dicendogli: — Voi me l'avevate detto. Vediamo se vi sentite ora di sostent
   questa misera inezia. Anzi, coi che si parlò di Grief?
   — Vi dicevo che non lo conoscevate troppo bene per potervi lusingare di lasciare le isole Solomons senza pagarlo. Quel Grief
   zione con Grief, il quale viene