Stai consultando: 'Un Figlio del Sole ', Jack London

   

Pagina (15/320)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (15/320)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   UN FIGLIO DEL SOLE
   15
   revole. Alcuni selvaggi mi segnalarono la presenza di questa tartana ed io sono venuto: a curiosare. Come va?
   _ Non c'è un gran che di nuovo. Le capanne per le noci di cocco sono quasi tutte vuote; e le noci di avorio non ammontano neppure a una mezza dozzina di tonnellate., Le donne sono sfinite dalla febbre e gli uomi-1 ni non possono ricacciarle nelle paludi; è tutta una massa di gente malata. Vorrei offrirvi da bere, ma il mio comandante in seconda ha esaurito la mia ultima bottiglia. Volesse il Cielo concederci un po' di vento!
   Grief, che stava scrutando con ardita noncuranza or l'uno or l'altro, rise.
   — Ed io mi rallegro di questa calma, che mi ha permesso di venirvi a vedere. Il mio carico eccessivo ha portato a galla questo conticino ed io ve l'ho portato.
   Il comandante in seconda si appartò con discrezione, lasciando il proprio capitano alle prese con quell'imbroglio.
   — Quanto mi spiace, Grief, ma quanto, di dovervi dire che non ho mezzi. Dovreste proprio darmi ancora un po' di respiro.
   Grief si appoggiò alla scala, con un'espressione di sorpresa è di pena.
   E' una gran vergogna, — esclamò