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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   con tono convinto, — che la gente impari a mentire così qui, alle isole Solomons. Non c'è addirittura sincerità. Vedete un po' il Capitano Jensen; avrei giurato sulla sua franchezza; non sono che cinque giorni ch'ebbe a riferirmi... volete sapere che cosa?
   Griffiths si morse le labbra.
   — Continuate.
   — Ecco, mi disse che avevate liquidato tutto, fatto fagotto e stavate per andare nelle Nuove Ebridi.
   — E' un dannato mentitore ! — grido Griffiths eccitato.
   Grief assentì.
   — Pare anche a me. Ebbe persino la sfrontatezza di confermarmi che aveva acquistate due delle vostre stazioni e cioè Mauri e Kahula. Disse anche di avervi pagato mille e settecento sovrane d'oro, per il deposito, l'avviamento, i crediti, e così via.
   Gli occhi di Griffiths si rimpicciolivano lampeggiando e Grief notava tutto questo.
   — E Parsons, il vostro amministratore a Iiickimavi, mi riferì che la Compagnia Fu-lerum aveva acquistato la vostra stazione di quella località. Ora, quale scopo avrebbe avuto di mentire?
   Griffiths, sovreccitato dal sole e dal di-