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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE
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   sagio fisico, esplose. Tutta l'amarezza dell'animo si dipinse nel suo viso e gli contorse la bocca in una smorfia.
   — Sentite, Grief, a che giova giocare con me in questo modo? — rispose grugnendo. — Voi sapete, ed io so che voi sapete; facciamola finita; ho veramente liquidato, e sto per andar via; e voi, che cosa volete?
   Grief scrollò le spalle, senza che sul suo viso trasparisse alcuna risoluzione. La sua espressione era quella d'un uomo che si trova nell'imbarazzo.
   — Qui non c'è legge, — insistè Griffiths, cercando di guadagnar terreno. — Tulagi è distante centocinquanta miglia. Ho il mio bravo certificato di regolare rilascio e mi trovo nel mio bastimento; nulla mi può impedire di salpare e voi non avete il diritto di trattenermi per quella bazzecola che vi devo; e per Dio! non mi potete fermare; met-tetevelo bene in mente.
   L'aspetto di penosa sorpresa si accentuava sul viso di Grief.
   — Voi volete dire, Griffiths, che intendete derubarmi di quelle milleduecento...
   — Proprio così stanno le cose, caro signore ; e le parole grosse non gioveranno proprio a nulla ; ecco il vento favorevole che ar-
   Un figlio del sole. 2