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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE 19
   Si avviò per discendere, poi si trasse in disparte per lasciarsi precedere dal visitatore, guardando verso il mare, nel punto in cui il soffio del vento agitava le onde.
   — Braccia a corto, — disse al comandante in seconda. — Issate le vele e tenetevi pronto a salpare.
   Quando Grief si sedette sull'orlo della cuccia del secondo, in faccia al debole tavolato, notò il calcio d'un revolver che spor geva dal cuscino. Sul tavolo mobile, sospeso su cardini alla parete di legno, c'erano penna, calamaio e un logoro registro di bordo.
   — Me ne importa ben poco di cadere in un infame tranello — disse Griffiths. — Sono stato troppo tempo nei tropici e sono un uomo malato; ma molto malato. Il whiskey, il sole, la febbre mi hanno persino guastato moralmente. Non c'è nulla di abbastanza basso e infame, per me, e capisco benissimo come i negri si mangino l'un l'altro, e vadano a caccia di teste ed altre cose ancora. Sarei capace anch'io di farlo; per esempio, mi sembra un'innocua birbonata anche quella di aver tentato di sottrarvi questa piccola s'omma. Sarei stato tanto lieto di potervi offrire qualcosa da bere.
   Grief non diede risposta, mentre l'altro