Ufo FIGLIO DEL SOLE
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no all'altro, andarono a sbattere a riva sull'atollo a un chilometro dal passaggio.
Il vento non fece che aumentare e continuamente aumentare. Ci voleva tutta la forza di un uomo per resistervi, e vari minuti impiegati a strisciare contro esso in coperta esaurivano anche un uomo robusto Hermann, coi suoi kanaka, si spostava cautamente e aggiungendo striscie di tela alle vele. Il vento strappava i lembi non affrancati. Gli uomini si muovevano lentamente, come se i loro corpi pesassero tonnellate, mai lasciando una presa prima che l'altra mano fosse affrancata. Le corde sciolte si alzavano orizzontalmente, e si sfrangiavano alla percossa del vento.
Mulhall richiamò l'attenzione dei vicini toccandoli e indicò la spiaggia. Le tettoie dai tetto d'erba erano scomparse, e la casa di Parlay tentennava in modo pauroso. Soffiando il vento per il lungo degli atolli, la casa era stata protetta dal folto bosco di alberi di cocco. Ma il grossissimo mare, che la colpiva come ariete, la minava, demolendola pezzo per pezzo. Già privata di sostegno dallo spostarsi della sabbia, la sua fine era imminente. Qua e là, nel bosco degli alberi di cocco, alcuni si erano legati agli alberi.