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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   bero... niente fortuna colle perle... niente fortuna.
   — Dov'è Parlay? ¦— gridò Grief.
   — Sull'albero... tre dei suoi kanaka stesso albero. Narii e un kanaka altro albero. Mio albero volato in acqua, io venuto a bordo.
   — Dove sono le perle?
   — Sull'albero insieme con Parlay. Può darsi Narii se le sia prese.
   La storia raccontata così passò di bocca in bocca. Il capitano 'VValfield era adiratissi-mo, fino a digrignare i denti.
   Hermann scese e tornò con un lume, ma il vento lo spense subito. Ebbe miglior fortuna con una lampada, che fu accesa a gran stento.
   — Una bella notte di vento! — gridò Grief all'orecchio di Milhall. — E soffia sempre più forte.
   — Che velocità?
   — Cento miglia all'ora... duecento... non so... più rapido di quanto io abbia mai visto.:
   La laguna diventava sempre più mossa per il riflesso del mare che penetrava attraverso l'atollo. Centinaia di leghe d'oceano erano agitate dall'uragano che sorpassava