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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   310
   JACK LONDON
   un mucchio curioso, poiché era l'unico posto di rifugio per i kanaka. Alcuni avevano accettato l'invito del padrone, ma erano stati scacciati dalle esalazioni. La « Malahini » veniva sovente immersa e innondata e ciò che essi respiravano era una miscela di aria e acqua.
   — Mulhall, è un tempo infernale! — gridò Grief al suo ospite fra un'immersione e l'altra.
   Mulhall, soffocato, non potè che accennare col capo. Gli imbrinali non riuscivano a lasciar sfuggir via tutta l'acqua che si rovesciava in coperta. Essa scorreva fuori da una parte ed aumentava dall'altra; certe volte la povera nave si rizzava fino a puntare la prua verso il cielo; allora l'acqua la percorreva come valanga, spazzava i passaggi, si rovesciava sulla cima della cabina, sommergendo ed ammaccando quelli che vi stavano attaccati.
   Lo vide per primo Mulhall, e lo additò a Grief. Era Narii Herring, che si teneva aggrappato in un punto dove la debole luce della cabina diradava la tenebra. La sua faccia era atteggiata a collera. Lo videro parlare, ma il vento spense ogni suono. Il capitano era restio ad avvicinare l'orecchio alla