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Un Figlio del Sole

Jack London
Bietti Milano, 1931, pagine 316

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   UN FIGLIO DEL SOLE
   braccio con sforzo ed aprì gli occhi. Si vide che riconoscevano.
   — Miei valorosi signori, — bisbigliò a fatica.
   — Non dimenticate... l'asta... alle dieci... all'inferno.
   Gli si chiusero gli occhi e la mascella inferiore accennò a cadere, ma egli dominò l'opera di dissoluzione abbastanza per evitare lo spettacolo mostruoso.
   Al di sopra e al di sotto infuriava l'uragano. Si ricominciava a sentire l'urlo potente del vento. La « Malahini », urtata di fianco, fu quasi compressa giù completamente, l'elica fu innestata di nuovo e la macchina riprese il moto, rimettendo la nave in buona posizione rispetto al vento.
   — Verso nord-ovest — gridò il capitano a Grief quando ritornò in coperta.
   — Narii non potrà certo attraversare la laguna adesso! — osservò Grief.
   — Allora egli ritornerà dalla nostra parte, sinistro augurio.