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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 218 — .
   camera, avendo cura di stringerlo abbastanza forte da impe-
   gì Adisse Porthos, — ma se lo strangolo?
   _ Anzitutto non sarà che un svizzero di meno; ma voi
   non lo strozzerete, spero. Voi lo deporrete adagino qui dentro noi lo imbavaglieremo, e lo attaccheremo in qualche parte 'poco importa adesso saperlo. Quello ci procurerà intanto una veste d'uniforme e una 6pada.
   _ Meraviglioso! — disse Porthos, guardando d'Artagnan con la più profonda ammirazione.
   _ Oh ve ne pare? — disse il guascone.
   — Sta bene, — rispose Porthos mutando consiglio, — ma un abito d'uniforme e una spada non è sufficiente per due.
   — Bene! e non c'è il suo collega?
   — Giusto! — disse Porthos.
   — Dunque quando io tossirò, allungate il braccio, 6arà tempo.
   — Bene! >
   I due amici presero ognuno il posto indicato. Collocato com'era Porthos, egli si trovava completamente nascosto nell'angolo della finestra.
   — Buona sera, camerata, — disse d'Artagnan colla sua voce più carezzosa e col diapason più moderato.
   — Pona sera, signore, — rispose il soldato.
   — Non fa molto caldo a passeggiare, — disse d'Artagnan.
   — Brrroun, — fece il soldato.
   •— Credo che un bicchiere di vino non vi dispiacerebbe.
   — Un picchiere di fino sareppe il benfenuto.
   — Il pesce abbocca; il pesce abbocca! — mormorò d'Artagnan a Porthos.
   — Comprendo, — disse Porthos.
   — Ne ho una bottiglia, — disse d'Artagnan.
   — Una pottiglia!
   — Sì.
   — Una pottiglia biena?
   ;— Tutta intera, ed è tutta per voi se volete bere alla mia salute.
   . — Ehè ! la befo pen folontieri, — disse il soldato avvicinandosi.
   Suvvia, venite a prenderla, amico mio, — disse il Guascone.
   — Pen folontieri. Credo che vi eia una banca.