Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 3) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (226/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (226/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 224 — .
   E siccome esplorava un'ala laterale, dopo aver fatto segno a Porthos di osservare l'altra, vide ad un tratto alla sua sinistra, una cassa spostata dalla fila © al posto di quella cassa un buco spalancato.
   Dieci uomini avrebbero faticato a far muovere quella cassa ma con un meccanismo qualunque, es6a aveva girato colla'lastra di pietra che la sosteneva.
   D'Artagnan, come abbiamo detto, vide un buco in quel posto, ed in quel buco gli scalini d'una scala a chiocciola.
   Chiamò Porthos colla mano e gli mostrò il buco e la scaletta.
   I due uomini si guardarono un poco spaventati.
   — Se noi non volessimo che dell'oro, — disse sottovoce d'Artagnan, — noi avremmo trovato il fatto nostro, e saremmo ricchi in eterno.
   — In che modo?
   — Non capite, Porthos, che giù da questa scala vi è, secondo ogni probabilità, quel famoso tesoro del cardinale, di cui si parla tanto e che noi non avremmo che da discendere, vuotare una cassa, rinchiudervi dentro il cardinale a doppio giro di chiave, andarcene portando con noi quanto più oro possiamo, rimettere al suo posto questa cassa d'aranci, e nessuno al mondo verrebbe a domandarci donde viene la nostra ricchezza, neanche il cardinale?
   •— Sarebbe un bel colpo per dei mascalzoni, — disse Porthos, — ma indegno, mi pare, per due gentiluomini.
   — È pure il mio parere, — disse d'Artagnan, — perciò ho detto: « Se non volessimo che dell'oro... », ma noi vogliamo altra cosa.
   In quella, mentre d'Artagnan abbassava la testa verso il sotterraneo per ascoltare, un suono secco e metallico come quello d'un sacco d'oro che venga smosso lo colpì; trasalì. Subito una porta si richiuse ed i primi riflessi di una lampada apparvero sulla scala.
   Mazarino aveva lasciato la sua lampada nell'aranciaia per far credere che andava a passeggio. Ma aveva una candela di cera per esplorare il suo misterioso cofano.
   — Eh ! —diss'egli in italiano, mentre risaliva gli scalini esaminando un sacco di reali dalla pancia rigonfia. — Eh ! ecco qua con cosa pagherò cinque consiglieri al parlamento e due generali di Parigi. Io pure sono un grande capitano, però io faccio la guerra a modo mio...
   Porthos e d'Artagnan s'erano accovacciati in un viale laterale, dietro una oabsa, e aspettavano.