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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 229 —
   — Ebbene ! parala di ministro i
   .— Voi non siete più ministro, monsignore, voi siete prigioniero.
   — Allora parola di Mazarino ! lo sono e lo 6arò sempre, spero.
   — Ohibò ! — esclamò d'Artagnan, — ho inteso parlare di un Mazarino che aveva poca religione pei suoi giuramenti e temo che 6Ìa un antenato di Vostra Eminenza.
   — Signor d'Artagnan, — disse Mazarino, — voi avete molto spirito, e sono molto spiacente di essermi imbrogliato ,?on voi.
   — Monsignore, rappattumiamoci, non domando di meglio.
   — Ebbene! se vi mettessi in salvo in modo evidente, palpabile?...
   — Ah! è un'altra cosa, — disse Porthos.
   — Sentiamo, — disse Athos.
   — Sentiamo, — disse d'Artagnan.
   — Ma prima di tutto accettate? — domandò il cardinale.
   — Spiegate il vostro piano, monsignore, e noi vedremo.
   — Fate attenzione che voi siete rinchiusi e prigionieri.
   — Voi sapete, monsignore, — disse d'Artagnan, — che ci resta sempre un'ultima risorsa.
   — Quale?
   — Quella di morire insieme.
   Mazarino tremò.
   — Guardate, — diss'egli, — in fondo al corridoio vi è una porta di cui tengo la chiave; questa porta mette nel parco. Andatevene con questa chiave. Voi siete accorti, signori, vigorosi e armati. A cento passi voltando a sinistra voi troverete il muro del parco; lo scavalcherete e in tre salti voi sarete sulla strada liberi. Adesso vi conosco abbastanza per sapere che se vi assaltano, *non ostacoleranno per questo la vostra fuga.
   — Ah, perdio ! monsignore, — disse d'Artagnan^— alla buon'ora, questo si chiama parlare. Dov'è questa chiave che voi volete offrirci?
   — Eccola.
   — Ah ! monsignor©, — disse d'Artagnan, — vorrete bene accompagnarci voi stesso fino alla porta.
   — Molto volontieri, — disse il ministro, — se lo volete per esser più tranquilli.
   Mazarino che non sperava nemmeno di cavarsela così