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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 232 — .
   sotto le ascelle, lo fece passare pian piano nelle mani di Athos che era rimasto impassibile abbasso della muraglia.
   Allora rivolgendosi a Porthos:
   _ Prendete la mia mano, — disse d Artagnan ; — io
   mi tengo al muro. ' , , . ,
   Porthos fece uno sforzo cne iece rranare qualche pezzo della mura e a sua volta arrivò alla sommità.
   __Io non avevo affatto compreso, — diss'egli; — ah, è
   molto buffa.
   _ Vi pare? — disse d'Artagnan; — tanto meglio. Ma affinchè la cosa sia allegra fino alla fine, non perdiamo tempo.
   E saltò giù dal muro. Porthos fece altrettanto.
   — Accompagnate il cardinale, signori, — disse d'Artagnan, — io esploro il terreno.
   Il guascone tirò fuori la spada, e camminò facendo da avanguardia.
   — Monsignore, — diss'egli, — da che parte bisogna (voltare per giungere sulla strada maestra? Rifletteteci bene prima di rispondere; poiché se Vostra Eminenza si sbagliasse, ciò .potrebbe produrre gravi inconvenienti, non solo per noi ma anche per lei.
   — Costeggiate la infira, signori, — disse Mazarino, — e non arrischierete di perdervi.
   I tre amici affrettarono il passo, ma in capo a qualche momento furono costretti a rallentarlo; benché facesse quanto poteva, il cardinale non riusciva a tener loro dietro.
   Ad un tratto d'Artagnan urtò contro qualche cosa di tiepido che fece un movimento.
   — Toh ! un cavallo, — diss'egli, — ho trovato un cavallo, signori !
   — E anch'io ! — disse Athos.
   — E anch'io ! — disse Porthos, che fedele alla consegna teneva sempre ,il cardinale per un braccio.
   — Ecco cosa vuol dire essere fortunati, monsignore, — disse d'Artagnan, — proprio adesso che Vostra Eminenza si lamentava di dover andare a piedi...
   Ma nel momento in cui stava per pronunciare queste parole, la canna d'una pistola gli fu puntata al petto; egli intese queste parole pronunciate con gravità:
   — Non toccate!
   — Grimaud! — esclamò! — Grimaud! che fai tu qui? e il cielo che ti manda ?