Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     MUZIO
     (altro ascoltatore)
     E sarebbe luce tra tanto buio, e avremmo finalmente un Vescovo nostro, un Vescovo aprutino.


     COLA
     Ma verrą?

     MUZIO
     Silenzio...

     MATTEO
     (ansioso)
     Che č?

     MUZIO
     Un fuoco

     MATTEO
     Un fuoco! Dove?

     MUZIO
     (indicando con la mano)
     Lą, verso i monti dei Pagliara.

     MATTEO
     (con maggiore ansia)
     Ma dove?

     MUZIO
     Lą... Ma... Ma... Non vedo pił nulla. L'ansia mi ha ingannato.

     MATTEO
     Eppure gli otto giorni, fissati per il segnale, da farsi appunto con i fuochi, stanno per scadere.

     COLA
     Se non venisse?



     MATTEO
     I monti dei Pagliara rimarrebbero oscuri, come oscuro rimarrebbe il nostro spirito, delusa la nostra attesa.
     Ma verrą, verrą. Non sentite questo venticello, che giunge da quei monti, un non so che di vivo, di confortevole, di mistica festositą?
     Il nostro Eletto, piegato all'alto volere, si metterą in cammino con l'alba.


     COLA
     E sarą un cammino felice, un arrivo trionfale. Tutta Interamnia guarda con ansia verso i monti.

     MUZIO
     Silenzio, questa volta non mi inganno. I monti ardono.

     MATTEO
     I monti sono in fiamma. L'avviso č lanciato.
     (tutti guardano verso i monti)
     Noi felici! Si dia il segnale per l'accensione di tutti i fuochi, per il suono di tutte le campane, per inalzare al cielo tutti i nostri canti)

     (Mentre si vedono ardere sui colli i fuochi della festa, e si ode il suono a distanza delle campane, un coro di gente numerosa inalza al cielo il canto dell'esultanza)

     F I N E


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Umberto