Generazioni che scompaiono
[2009]
Passano gli anni e le vecchie generazioni scompaiono. Il 2009 si è aperto con la morte avvenuta a Genova di una cugina di mio padre, Trieste Adamoli, 93 anni, sorella di Gelasio, sindaco genovese nel primo dopoguerra. La conobbi circa tre anni fa nella sua casa genovese dove viveva con la figlia Ambretta Tasso, e rimasi colpito dalla sua bellissima collezione di bambole di tutto il mondo, una passione che lei spiegava essere legata in qualche maniera alla mancanza della figura materna (infatti perse la madre Consiglia Renzullo in tenerissima età, nel 1918).
Lo scorso luglio è morta l'ultima sorella di mio padre, Fernanda Adamoli, 88 anni. Ha conservato la completa autonomia fino a tre mesi prima della morte (viveva sola da oltre trent'anni), e la perdita dell'indipendenza l'ha forse colpita più dell'Alzheimer che in pochissimi mesi le ha compromesso la memoria. Si può dire in una certa misura che si è lasciata morire, e negli ultimi barlumi della consapevolezza di sè ha invocato la morte, che prontamente è venuta a prenderla. Con lei si è chiuso l'ultimo capitolo della mia vita familiare.
Infine nei giorni scorsi la mia nonna materna, Bice Marozzi, ha concluso la sua avventura a 94 anni. Dal carattere forte e autoritario, neppure le infermità della vecchiaia le hanno scalfito lo spirito eccellente. Del racconto della sua agonia, mi ha colpito una delle ultime frasi che ha pronunciato: "Mi sto perdendo..."; queste tre parole mi hanno trasmesso la malinconia della fine ed il fascino oscuro della vita che scivola via.