a cura di Federico Adamoli

Mario e Gigi Eugeni
[11 settembre 2015]

di Fausto Eugeni (tratto dalla pagina Facebook)

       Cinque fotografie per il centenario dei gemelli Gigi e Mario Eugeni nati ad Ascoli Piceno l'11 settembre del 1915. Erano i fratelli minori di mio padre Carlo. A distinguerli a prima vista era la forma del naso, quello di Gigi infatti era un po' irregolare; a conoscerli meglio emergevano poi i caratteri diametralmente opposti, tanto estroverso l'uno quanto introverso l'altro.
       Avevano in comune una grande passione per la musica, Gigi suonava il violino e Mario chitarra e mandolino. Per qualche tempo fecero parte dell'orchestrina del maestro Mario Castelli, un gruppo jazz che animava le feste giovanili in Ascoli Piceno. Poi all'Università ognuno andò per la sua strada: Gigi a Torino per Ingegneria e Mario a Roma per Economia e Commercio.
       A separarli per sempre ci pensò la guerra. Nella primavera del 42 Mario, che era tenente di artiglieria, partì per il fronte russo dove restò ucciso nel giorno di Natale di quello stesso anno. Colpito a una gamba da una scheggia di mortaio e fatto prigioniero, fu mitragliato dai partigiani russi che non trasportavano mai i nemici feriti.
       Viene ricordato come una persona allegra e piena di vitalità. Dalla testimonianza di un ufficiale sopravvissuto sappiamo che Mario si era portato al fronte la chitarra e che si faceva apprezzare da tutti per la simpatia e per il talento musicale. In una delle ultime lettere aveva scritto ai genitori "Non preoccupatevi per me, sapete come sono fatto e che me la cavo sempre in ogni circostanza". Quando morì aveva 27 anni.
       Dopo la morte di Mario, il gemello Gigi, che si trovava militare in Francia, fu congedato e rimandato a casa. Finita la guerra terminò i suoi studi di Ingegneria e si trasferì a Roma dove lavorò come dirigente del Ministero dei Trasporti. Un po' per dovere di ufficio e un po' per piacere personale fu un instancabile viaggiatore e nel corso della sua lunga vita ebbe modo di visitare tutti e cinque i continenti. Agile, dinamico, sempre in perfetta forma, mostrava vent'anni di meno della sua vera età. Sembrava quasi che il suo corpo non volesse saperne di invecchiare, un vigore fisico che cozzava con il carattere taciturno e un po' malinconico. È morto nel 2004, all'età di 89 anni.



Gigi (a sx) a Mario (a dx) in carrozzina nei primi mesi del 1916

   




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