Donato Cocco (1798-1873)
Dontato Cocco (voce Wikipedia)
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Donato Cocco
Donato Cocco nacque a S. Eusanio del Sangro (CH) l' 11 giugno 1798 e morì a Chieti il 6 settembre 1873. Conseguì la laurea in giurisprudenza a Napoli avendo come maestro, tra gli altri, Nicola Nicolini del quale diventò il discepolo prediletto. Vincitore di un concorso a cattedra, a ventun’anni fu nominato Giudice a Pratola Peligna e dopo qualche anno fu trasferito al Giudicato Regio di Lama dei Peligni. Nel 1821 fu destituito dalla carica di giudice per causa politica, avendo egli partecipato ai moti carbonari sotto la bandiera del generale Guglielmo Pepe. Processato, venne sottoposto a stretta sorveglianza da parte della polizia borbonica. A seguito di questi fatti intraprese la professione di Avvocato sia in campo civile che in campo penale. Dopo l'annullamento della Costituzione e la reazione seguita ai fatti del maggio 1848, difese, nei processi che seguirono, innumerevoli patrioti della provincia, tra i quli figurano i nomi di Pellicciotti, Moscone, Garzarelli, Nobili e Vella. Nel 1860, all’annuncio dell’ingresso di Garibaldi in Napoli, fu tra i patrioti che proclamarono la Prodittatura in Chieti: Fu fondatore della Società Operaia di Chieti e fu tra i promotori della Cassa di Risparmio Marrucina. Fu insignito della croce dell’Ordine Mauriziano. Fu eletto deputato al collegio di Gessopalena nell'VIII legislatura; fu candidato non eletto nello stesso collegio di Gessopalena nella IX legislatura. Nel periodo costituzionale fece parte del decurionato chietino, consigliere comunale eletto nel 1870 per il mandamento di Orsogna; segretario del consiglio provinciale.
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