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Le serate danzanti che animavano le estati di Silvi nel fine ottocento costituivano l'occasione per riunire il fior fiore della mondanità locale, in particolare i bagnanti ed i villeggianti che giungevano da Castellamare Adriatico e da Rosburgo. Nel Club Marina, rimodernato nel 1887 ed arricchito di nuovi corredi e di nuovi ambienti (erano presenti una sala da ballo, un salotto per “gabinetto di lettura”, un salotto per biliardo ed un caffè ristorante) si ritrovavano circa un centinaio di persone.
Il cronista del “Corriere Abruzzese” nel riferire che il pubblico femminile, “con tutte le grazie, che abbellano la spiaggia nostra, infiorava le sale del club e ne riempiva l'orizzonte d'un profumo soavissimo”, si avventura in una precisa 'contabilità' degli intervenuti alla serata danzante che si svolse il 25 agosto 1887, snocciolando nomi di onorevoli, marchesi, baroni, conti che rappresentavano l'élite del bel mondo teramano. La festa del 25 fece registrare un numero di intervenuti talmente elevato che la grande sala del Club non fu sufficiente per la “contraddanza”, composta di 40 coppie, al punto che si rese necessaria l'utilizzazione come succursale del salotto per il gabinetto di lettura. Le danze si protrassero fino allo spuntare dell'alba, e furono precedute e seguite da un buffet offerto dal Caffè ristorante gestito da G. Sciarra.
Ma lasciamo al nostro anonimo cronista il compito di descriverci questa variopinta mondanità teramana. L'elenco potrà apparire stucchevole, ma tra gli intervenuti alla serata svoltasi sotto il controllo del “deputato di servizio” Biagio de Sanctis, spiccano alcune luminose figure della storia abruzzese, nonché un'autentica gloria nazionale... “Si contavano fra tutte 70 signore: 36 ne vennero da Castellamare, scortate dai rispettivi cavalieri di famiglia. Si distingueva l'on. sig. Giuseppe comm. de Riseis, questa nobile e stimabile figura che rappresenta l'Abruzzo teramano al Parlamento nazionale, e ogni abruzzese se ne sente onorato; insieme al nostro deputato era il fratello con la sua signora; e poi faceva seguito i notabili signori Marchese de Petris e famiglia, Barone Galluppi e famiglia, Baronessa Durini con le sue due figlie, la signora e figlie del Conte Filippo Delfico, Barone Madonna e famiglia, Colonnello Bazzanti ed un Capitano del Distretto militare di Chieti con le rispettive signore, l'artista Barbella e simpatica famiglia, Teofilo d'Annunzio con signora e sorelle, famiglie Fusilli, Dottor Iasonne e signora, De Ferri e signora, la graziosa signorina Cocco e fratelli, De Laurentiis e signora, cav. uff. Michetti e sorelle, S. Batocchi e signora, Peppino Conti e signora. Vi prendeva parte anche Gabriele d'Annunzio; e così pure erano del seguito gli egregi signori Marchese De Felici, Barone Henrici, prof. Pepe, due fratelli Muzii, cav. de Iacobis, Sabucchi, C. Mezzopreti-Gomez, S. de Amicis, G. Marsilii, i fratelli A. e U. Coppa, C. Simone e i signori Lanza e Forlano. Non debbo trascurare che di questa distinta schiera di cavalieri partecipavano pure l'altro nostro bravo deputato sig. M. cav. Forcella, il cav. A. Finocchi e il letterato cav. Gabriele Cherubini: come della nostra spiaggia brillavano la gentile signora Marchesa de Torres e figlia, la signora del Marchese Martinetti e sorella Lisetta, la signorina del Marchese Treccia, la signora del prelodato deputato Forcella con una distinta signora romana e figlia, la signorina Sorricchio, la signora Guidetti e figlia, la signora Bindi e figlia, la signora Rossi nata Delfico e figlie, le due signorine Filippone, la signora Villa e la signorina de Virgiliis, la brava pianista signorina Angiolina Petrucci e sorelle, le signore de Lauretis e sorelle ed altre che lascio per amor di brevità”.
Le villeggiature nella spiaggia di Silvi in quel 1887 si protrassero fin quasi a tutto il mese di settembre, ed il Club Marina segnò la chiusura ufficiale della stagione balneare nella serata del giorno 25; la festa danzante per la verità si svolse in tono ridotto a causa della pioggia che “dispettosamente cadeva a secchi”, in un clima inizialmente “sconfortante”; ma infine il brio “s'impossessò dell'animo di tutti, e a cominciare dal Valzer dai moti vertiginosi alla flemmatica controddanza si ballò con entusiasmo e voluttà”.
L'anonimo cronista delle serate danzanti silvarole, che si dichiara “astemio ora e sempre del ballo”, e che “in mezzo a tanta grazia di Dio” si sente di “accendere e abbruciare fino al... la gola”, dopo l'assidua pubblicazione nel 1887 delle cronache di queste serate danzanti, invia l'anno successivo un solo contributo, quindi i suoi resoconti cessano; in avvenire non si ritroveranno più nel “Corriere Abruzzese” altri articoli che descrivono queste amene cronache balneari del passato di Silvi.
Federico Adamoli
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