Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo v —1284-1289 61
      di calcolo astronomico| un cotal Lanfranco Domenicano predisse al principio del 1261 un eclisse solare| avvenuto poi alla vigilia del Ascensione (1). Veggano gli scienziati se sia vero tal eclisse| e se questa sia o no delle prime predizioni fatte. Ad ogni modo| pur troppo gli astronomi non si contentavano allora di siffatte predizioni; ma forse appunto dalle predizioni effettuate degli eventi celesti traevano credito a quell'altre stolte degli eventi umani. Astronomia ed astrologia erano allora una sola parola| e sovente una sola cosa; e furono grandemente protette da' principi e potenti di questo secolo| principalmente da Federigo 11 imperadore| e da Ezzelino tiranno. Ma fin d'allora la Chiesa| e con essa gli uomini più colti| e tra questi Daute nostro principalmente| condannarono sempre quella vana scienza. Dante mette gl'indovini nell'inferno col capo travolto alle spalle; e in tutto un canto li prosegue| nominando fra essi i principali del suo tempo in Italia :
      Quell'altro| che ne' fianchi è così poco| Michele Scotto fu| che veramente Delle magiche frode seppe il giuoco.
      Vedi Guido Bonatti| vedi Asdente (2)| Ch'avere atteso al cuojo ed allo spago Ora vorrebbe| ma tardi si pente.
      Inf. xx| 115-120.
      L'ultima poi delle quattro arti maggiori del quadrivio era la musica. Della quale forse alcuno si meraviglierà fosse compresa in quegli studii che a noi pajono così di» versi. Ma in questa| come in altre istituzioni del medio evo| per ispiegarle| ei si vuol ricorrere alle origini. E risalendo al primo ordinamento degli studii| si vede che fu fatto nelle scuole dei vescovi e de' monasteri| e per li chierici od ecclesiastici ; ai quali dopo i prineipii delle lettere eran pur necessarii quelli del salmeggiare e del canto. È noto l'affaticarsi in ciò di Carlomagno| che trasse cantori
      (I) Tirab.| iv| 177.
      '•(ì) Calzolajo die fu.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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