Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
284 libro seconolei Moroello| il Vapor di Valdimagra| avesse Dante famigliarità ed amicizia ; potendo forse più che lo spirito di parte| in uno la liberalità nativa di quel sangue| e nell'altro la larghezza di sua gratitudine a tutta quella casa. Ma non si confonda mai| come altri fece| questo Moroello di Manfredi| lo zio e il Vapor di Valdimagra| col nipote di lui Moroello d'Obizzino| per cui Dante firmò Ja pace del 1306| e presso cui certamente ospitava e scriveva il Poema nel 1307| poiché in quell'anno lo zio era podestà di Pistoja. Quanto poi alla dedica del Purgatorio che vedremo fatta da Dante a un Moroello Malaspina| dubiti chi vuole fra i due| allegando in prò dello zio essere stato più illustre: io sto pel nipote| allegando che le dediche di un Dante non sogliono farsi al più illustre| ma al più caro| al più benefattore ; e che tale fu a lui pili probabilmente il nipote (1).
Ma prima di vedere il seguito de' casi dell'esule| rivolgiamoci a quelli intermediarii d'Italia e Firenze. Scoppiò nel 1307 la guerra preparata l'anno innanzi; guerra insueta del cardinal legato Napoleone Orsini a capo de' Ghibellini e Bianchi| seguiti da Scarpetta degli Ordelaffi capitano de' Ghibellini di Bomagna| eda-Federigo Feltrio contra Firenze| sempre capo de' Guelfi puri o neri| ajutata da Bologna| Lucca e Siena. Raccoltisi i pontifìcii ghibellini ad Arezzo| mossero quindi contra i Fiorentini fino a Bibbiena ; dove rimasti qualche tempo in presenza| si ritrassero verso il fine dell'anno| prima i Fiorentini| poi i pontificii| o sbigottiti gli uni degli altri| o per trattare. Ma i trattati non riuscirono a nulla più che le armi ; e il cardinale se ne tornò senza frutto a corte| come dicevasi allora| e non era più quella di Roma| ma della Babilonia oltremontana. E così rimasero| il papa malcontento del
(1) Vedi tutta la storia del Moroello zio| e vapor di Val di Magra| in Gerini| tom. li| pp. 39-51. Ivi l'autore lo chiama il V Moroello| chiamandolo poi il IV nella tavola genealogica. E lui tiene per il Moroello ospite di Dante| lui per quello a cui è dedicato il Purgatorio| lui per quello di cui Dante fu ambasciadore ; dimenticando d'aver esso stesso detto| e detto bene| poco prima| p. 31| che questo era il figliuolo d'Obicino fratello di Corradino. E sì che correggendo tal errore| cadono tutte le ragioni a creder la dedica fatta allo zio.
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