Invito di Leone X
Leone X invitò poi Raffaello ad ornare la sala detta di Costantino, ed egli fece il cartone della Battaglia di Costantino contro Massenzio, il disegno di Costantino che arringa i suoi soldati e i cartoni delle due figure allegoriche della Giustizia e della Mansuetudine, o come vogliono alcuni della Clemenza, o dell'Innocenza come vogliono altri. Queste le dette a dipingere a olio a Giulio Romano e a Francesco Penni sopra il muro a ciò preparato; il rimanente fu ultimato da' suoi scolari dopo la sua morte. Questi ed altri dipinti della terza maniera di Raffaello non sono guari lodati dal Selvatico nella sua Storia delle arti del disegno (vol. II, p. 661).
Similmente venne volontà al papa di fare arazzi ricchissimi d'oro e di seta in filaticci, e Raffaello fece i disegni in cartoni, i quali furono poi mandati a tessere in Fiandra. Sette di questi vaghissimi cartoni, rappresentanti storie tratte dagli Atti degli Apostoli, ecc., rimangono tuttavia ed ammiransi in Hampton-Court in Inghilterra; degli altri non esiste che qualche frammento. I soggetti di questi sette sono: la Pesca miracolosa; il Pasce oves meas; la Guarigione del paralitico; la Morte di Anania; Paolo e Barnaba in Listra; il Mago Elima; la Predica di san Paolo in Atene. Gli altri tre rappresentavano il Martirio di santo Stefano; la Conversione di san Paolo e San Paolo in carcere. Conviene per altro distinguere questi dieci primi, detti arazzi della scuola vecchia, dagli arazzi della scuola nuova, che furono tessuti sopra alcuni disegni di Raffaello e di parecchi suoi allievi per commissione dì Francesco I, che li mandò in dono al papa. Stanno ora appesi insieme ai dieci primi nelle stanze vaticane dette di Pio V. Raffaello fece ancora pel cardinale Colonna un San Giovanni in tela, che adorna da lunghissimo tempo la Tribuna della galleria di Firenze.
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