Morte dell'artista
Codesto miracolo di artista, nel fior dell'età sopraccolto da violenta infermità ribelle ad ogni cura, mori addi 6 aprile 1520, nel venerdì santo, giorno della sua nascita, nella giovane età di trentasette anni, e fu sepolto nel Panteon.
La vita di Raffaello, che, pel dolce ed angelico carattere di lui, per le eccelse opere, e per quel perpetuo splendore di fortuna e di gloria che la circonda, è già di per se stessa tanto interessante, si fa ancor più cara per l'intervento d'una gentil creatura, che, quasi genio dell'amore, intrecciò colla sua la di lui esistenza. Questa è la Fornarina, bellissima forosetta, le cui sembianze egli eternò nella donna della Trasfigurazione, in più dipinti di casa Chigi, ed in varii ritratti.
I novellieri si sono serviti di lei per descriverci le più care posizioni dell'anima d'un artista: i maledici (infamia della letteratura!), inetti ad elevarsi ad un pensiero che non sia sozzo e carnale, hanno fatto di essa quasi un incubo che succhiasse il sangue al povero Raffaello; e non hanno mancato di accagionarla della morte di lui. Quasi che uno che in si breve vita, in sì delicata complessione, avendo più di 350 composizioni eseguite, ad alcune delle quali non bastavano sei mesi di lavoro; dopo che da sei anni le era amico; dopo oltrepassato il bollor di gioventù; dopo aver condotta una vita onestissima e ricca d'ogni bella ed onorevole azione, potesse, diciamo, dimenticar affatto se stesso, e spegnersi nella voluttà.
Non dà certamente segno di languore mentale, frutto inevitabile degli stimoli violentati, chi può produrre una Trasfigurazione: non muore di malattia acuta, come pur troppo a lui succedette, ma di languore chi nella voluttà spegne la vitale favilla. Raffaello dicono abbia rifiutato da Leone X la porpora cardinalizia; e noi crediamo che abbia ben fatto: che per la Fornarina abbia differito, non osando ripudiare, le nozze colla nipote del cardinale Bibbiena: ed in ciò lo lodiamo; ché a nostro avviso un animo candido non promette quello che presente di non poter mantenere. Fatto sta, che, quantunque il cardinale instasse per tale unione, la futura sposa morì prima di Raffaello, ed ebbe l'onore d'aver sepoltura non lontana da lui. Raffaello visse id Roma vita principesca: amato, venerato da tutti, non poteva muoversi senza un corteo d'artisti chiarissimi e di grandi personaggi che ambivano di fargli corona.
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