Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
X.
Proemio.
Di Raffaello, il più splendido Genio dell'Arte moderna scrissero stranieri dottissimi, e le opere loro sono invidiabili per 1' erudizione, per la critica, per 1' esattezza. Studj, ricerche , confronti, viaggi, nulla risparmiarono per raggiungere lo scopo e dare una storia completa, ordinata e veridica del grande Urbinate. In Italia si hanno biografie numerose, articoli, elogi, panegirici molti del sommo Pittore, ma un lavoro serio da reggere al paragone con quelli germanici, non lo abbiamo; e in questa, come in altre cose , dobbiam prendere lezione dagli stranieri, più filosofi, più pazienti, più perseveranti di noi negli studj utili e maschi. È un fatto che gl'Italiani pieni di quella virtù creatrice, da cui emana il fare sintetico, sogliono poco lavorare analiticamente intorno ad opere gravi, le quali possono rie-scir durevoli solamente allora che sian frutto della tenace insistenza dell'animo e della mente. La dote che spesso loro difetta è la longanimità, ed oggi, più che sempre, la leggerezza va penetrando nella repubblica delle lettere, onde a ragione il Gioberti ebbe a scrivere che » nessuna età » fu così corriva e impaziente come la nostra , e l'impa-» zienza è nemica mortale del sapere. Si stima che uno » possa diventare artefice, poeta, scrittore, filosofo eccel-»> lente in un batter d'occhio, senza pensarci, e con po-» chissima fatica; tantoché questo potrebbe chiamarsi il » secolo degli improvvisatori. » Intorno a Raffaello la maggior parte degli scritti pubblicati in Italia rivelano la poca
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