Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
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al genio senza perdersi in descrizioni minute ; ed entrambi, sebbene in diversa maniera, ragionano del tipo caratteristico di Raffaello, tanto sotto 1' aspetto dell' arte, quanto sotto quello antropologico generale ; stabilendo su tale fondamento il concetto critico delle opere di lui.
Il Crowe e il Cavalcasene, il cui lavoro dal Forster è chiamato il più importante che ai nostri giorni sia venuto alla luce sulla storia dell' arte, par lando degli artisti che fiorirono in Toscana e nell' Umbria dal fine del secolo XY al principio del secolo XVI prendono occasione a ragionare del Sanzio e delle sue opere giovanili in ordine alle quali spesso si trovano in contrasto con le opinioni professate dagli scrittori stranieri. —
Come si vede da questo elenco torna vero quanto nel Proemio dicemmo : che cioè non sono italiani coloro che meglio ragionarono sulla vita e sulle opere dell' immortale Urbinate. —
Ora io volendo scrivere di Lui terrò buona e sicura strada seguendo le orme di tali maestri, che quasi tutto dissero quanto dire si poteva di Raffaello- Non farò cosa nuova ma cosa utile ; e cercherò d' essere, più che mi sia possibile, chiaro, facile e breve, intendendo scrivere non per i dotti ma per il popolo. —
XI.
Raffaello in patria. Suoi primi lavori.
Padre a Raffaello fu Giovati Santi che da Colbordolo, piccolo paese del nostro ducato, si trasferiva nel 1430 in Urbino dove più tardi condusse in moglie Magia Ciarla figlia di comodo negoziante che il giorno 6 Aprile del 1485 lo fece padre fortunatissimo di quel Grande di cui imprendiamo a scrivere la vita breve e gloriosa. E qui ci occorre dir subito che Giovanni oltre di essere ottimo padre-famiglia, cittadino egregio e scrittore di qualche merito, fu pittore valente, come lo attcstano le di lui opere a fresco ed
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