Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      ìerocisee c s'impenna. 11 fondo della tavola nella parte superiore è lutto dorato, e la scena si svolge ai piedi di un verdissimo colle sulla cui cima torreggia un antico castello. Vicino a questo, proprio sul ciglio del poggio, è una pìccola figura in veste purpurea che devotamente inginocchiata sta guardando la lotta, e pare aspetti che pel trionfo dell'ardito cavaliere, il suo paese sia liberato da quel molesto nemico. Taluni ravvisano in questo guerriero S. Giorgioa soggetto trattato in seguilo dall'Urbinate, ma i più lo dicono un S. Crescentvio patrono di Urbino e di Città di Castello, anche secondo l'opinione mostrata da Mons. Magri nelle sue memorie storiche Tifernati.
      Esaminando il quadretto, appare innanzi tutto mirabile l'invenzione, poi la maniera di comporre con quelle movenze difficilissime che meglio non si potrebbero rendere. Il guerriero, il cavallo, il drago e la piccola figura orante, formano un'azione così gradevole, così animata, da far subilo intendere a chi la guarda, essere quell'opera di un pittore di molto ingegno. Era però un fanciullo che lavorava e ben lo si scorge dalla mancanza di giusto e convenevole disegno; dalle forme diffettose, perchè condotte fuori del vero e senza studio di notomìa; nonché dalla nessuna conoscenza delle regole di prospettiva. Raffaello tenne sempre carissimo questo primo concetto, e chi guardi il S. Michele e il San Giorgio che si trovano nel Louvre a Parigi, s'avvede subito che sono esse ripetizioni corrette, migliorate e ingrandite della tavoletta che abbiamo descritto.
      Presso questo suol esser collocato l'altro dipinto: Lo Sposalizio di Santa Catterina; in figura di semicerchio, 32 centimetri largo ed alto 53. Havvi la Vergine maestosamente seduta che con la mano diritta prende il braccio di S. Catterina posta ginocchioni alla destra, per avvicinarlo al Redentore che le siede nel grembo e sta in atto di porre in dito alla santa giovinetta l'anello. I biondi capelli della Vergine sono coperti d'un candido velo, la veste è vermiglia, il manto celeste. — Cinge il capo del Bambino un aureola lucente, e un leggero panno di color oroceo lo co-


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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