Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Himentre così se ne sta in sè medesima, e molto pensierosa, cogli occhi umilmente abbassati, mostra di avere gran fiducia in Dio, con piena rassegnazione di volontà ai decreti di lui.
      Vicino al trono di Maria dalla sinistra, stanno S. Ubaldo e S. Antonio, quegli vestito in pontificale, con mitra preziosa, e ricco ammanto broccato d'oro, e col pastorale nella destra, è molto venerabile in vista, anche per la barba e i capelli canuti : questi, d'aspetto assai giovanile, con un cuore nella man destra circondato da fiamme, simbolo della carità, rivolto a'riguardanti quasi in atto d'invitarli ad amare il Salvatore, ha un libro nella manca, indosso un umile vestimento, sandali ai piedi. Alla destra è S. Francesco, clic con viso ed occhi infiammati d'amore contempla Gesù, tenendosi la sinistra sul petto, in aria d'umiltà soavissima; ha rasi i capelli, salvo pochi che gti fan la corona; rada la barba di color biondo; poverissimo l'abito e scuro, non punto diverso da quello di Antonio, discordevole affatto dalle tonache che portano oggi i frati de'tre Ordini, che lo venerano lor patriarca. Dappresso al Serafico è S. Federico, giovanissimo fanciullelto, splendente della più amabile gentilezza e venustà che si possa pensare : è la figura più considerata ed ammirabile, e non prima la vedi, che ti sembra di ravvisare il garzonetto Raffaello.
      Ci sia lecito dir liberamente il nostro pensiero. In queste figure, che tutte han l'aureola, e cosa più clic credibilissima che il Sanzio intendesse di rappresentare i santi patroni della casa d'Urbino, il cui nome portarono i primi quattro duchi, da noi altrove menzionati, cioè nel S. Antonio, nel S. Federico, nel S. Ubaldo, nel S. Francesco, volesse figurare Oddo Antonio, Federico da Montcfellro, Guido Ubaldo, Francesco Maria.
      E indubitato che nella giovanissima figura di S. Federico Raffaello ritrasse se stesso. Tutti i puerili e delicati lineamenti del viso di questa cara figura raggiante di schietta e verginale bellezza, ci rammentano in modo meraviglioso l'angelica (ìsonomia di Raffaello giovane, quale il vediamo in tanti suoi ritraili, che facilmente si potrebbero a questo


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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