Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
se stesso pel suo zio Simon Ciarla, e che da Urbino fu portato in Roma nell' Accademia di S. Luca, e di là a Firenze nella Galleria degli Uffizi ove anche oggi si ammira.
Di questo tempo è pure la tavoletta delle tre Grazie, posseduta oggi da lord Ward, per la quale Raffaello dovette servirsi del disegno condotto sul gruppo in marmo della Cattedrale di Siena, uno fra' primi soggetti dell' antichità trattati dal Sanzio.
Egli era ancora in Urbino quando, con gran pompa, il 15 settembre del 150G vi giunse Papa Giulio II. — Di lui certamente gli avrà parlato Guidobaldo, e senza dubbio dovette ammirare in Corte qualche dipinto del valentissimo giovane. Chi sa che fin da quel punto, nella mente del Pontefice, non balenasse l'idea d'istoriare le Camere del Vaticano ?
VII.
Raffaello a Vallombrosa — A Firenze — A Perugia.
Opere che nei tre luoghi dipinse.
Il desiderio di viepiù perfezionarsi negli studi dell' arte richiamava Raffaello a Firenze. Facendo strada fra i monti si fermò al convento di Vallombrosa per ritrattarvi a tempera due di quei monaci : il P. Biasio generale dell' ordine e un P. Baldassarre. Per tre secoli questi due lavori furono gelosamente conservati in quel romitorio, da dove passarono all' Accademia Fiorentina di Belle Arti. Sono due teste vedute di profilo, mirabilmente dipinte, disegnate come inegiio non si potrebbe, piene di vita e di spirito.
Giungeva a Firenze in momenti propizi, perciocché Michelangelo stava conducendo a termine il cartone famoso dei bagnanti, ritraente un episodio della lotta accanita fra Fiorentini e Pisani; cartone che destò negli artisti e nel popolo un vero entusiamo. Non può dubitarsi che quei trionfi del Buonarroti non fossero stimoli per Raffaello a
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