Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
INde artista. Composizione grave, raccolta, espressiva; teste alle (piali manca solo la parola ; chiaroscuro giusto, armonico, a grandi masse ; colorito vigoroso, vario, intonato : e disegno poi tanto sceltamente vero da mostrare non solo eom' egli intendesse da grand' uomo la forma ma sapesse immaginarla conveniente ad ogni figura, rendendola con difficile facilità.
x.
Raffaello e Michelangelo. l'Isaia, la Madonna di Fuligno ed altre opere.
Vedendo il Sanzio come il pubblico e tutta la varia legione cortigianesca da cui era circondato il Pontefice s' accendesse di fervido entusiasmo dinanzi al risentito e fiero stile col quale Michelangelo aveva improntato i freschi della Sistina e le gigantesche figure delle cinque Sibille e dei sette Profeti ; stimò che per mantenersi in fama, e guadagnare un' eguale popolarità, continuando a vivere nelle grazie di Papa Giulio, non ci fosse che un modo : procedere siili' audace maniera del suo grand' emulo. Perciò 11011 più facendo tutto 1' assegnamento su quella grazia castissima ed elegante, con la quale seppe trar miracoli e meraviglie dalla natura, allargò il pennello sapiente, non già da schiavo imitando, ma solo arieggiando i coraggiosi ardimenti del Buonarroti. Come l'influenza sopra di lui esercitata dal Masaccio, dal Vinci c dal Frate l'avevano spint;> per la via d'un rapido e brillante progresso ; così quella di Michelangelo arrestò per un momento lo slancio del genio, mentre 1' altra delle antiche opere greche che si andavano dis-sepellendo lo scostò dalla imitazione severa della natura. Non si creda peraltro che per un tale leggerissimo deviare l'Apollo d'Urbino cessasse dal dipingere divinamente e meglio di tutti. Egli dalla Disputa dei Doltori tutta spiritualità e devozione ; dai ragionamenti dei filosofi antichi tutta quie-
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