Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      » santissimo, e alla nostra divozione verso il principe degli Apostoli. — Roma 7 Agosto nell'anno secondo, (cioè 1513 ) -.
      Molti ed egregi artefici, mossi dalla fama delle Opere di Raffaello e di Michelangelo, si recavano a Roma. Fra questi troviamo Fra Bartolomeo, il quale non potendo acconciarsi al novello clima preg̣ V Urbinate di condurgli a termine due quadri : il S. Pietro e il S. Paolo, che per commissione di Mariano Fetti dovevano essere collocati nella Chiesa di S. Silvestro a Monte Cavallo. I due dipinti si trovano oggi nel Palazzo del Quirinale, e veramente nel S. Pietro si riconosce la mano maestra di Raffaello. — Mentre questi dava opera a compiacere il desiderio dell' amicissimo Fiorentino (cosi narra il Conte B. Castiglione nel suo Cortigiano) due Eminentissimi che poco s'intendevano d'arte dissero che i volli degli Apostoli sembravano loro troppo infiammati. Al che l'Urbinate rispose senza esitare : » Non c'è » da meravigliarsene. Il pittore uṣ quelle tinte dopo rifles-» sione matura, e le uṣ per significare come i SS. Apo-» stoli Pietro e Paolo dovevano in Ciclo essere anche più » infiammati che su quelle tavole vedendo la Chiesa go-» vernata da gente clic vi somiglia. »
      Ad accrescere il nome del Sanzio con la diffusione de'suoi sublimi concepimenti, si prestarono egregiamente le incisioni sul rame, per le quali aveva nome di valentissimo il Norimberghese Alberto Dureṛ, cui Raffaello manḍ parecchi disegni. Uno di essi, rappresentante due uomini nudi è nella Collezione Albertina di Vienna, e sotto vi si leggono queste parole scritte dallo stesso Dureṛ: » 1315. » Raffaello d'Urbino che è in grande stima presso il Papa » ha fatto queste figure nude e le ha mandate ad Alberto » Dureṛ di Norimberga per fargli conoscere un lavoro del-» la sua mano. » Coetaneo di Alberto era Marcantonio Raimondi Bolognese, il quale dopo avere appreso i principii dell'intagliare sotto il Francia era andato a Venezia, e colà, vedute le cose dell' incisore tedesco, le contrattacca coś bene che polca venderle con l'istcsso nome di lui. Ma ve-


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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