Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Parve si udisse: e quell'occulto nodo Stretto in un solitario angol di Roma, Un giorno lo saprà tutta la terra.
      Così l'Urbinate ornava la vita col mirto della gloria, con gli allori dell'arte, con le rose d' amore. Questo narrano la tradizione e i poeti. Di certo si sa quanto ne scrisse Vasari, clic cioè Raffaello amò una giovane donna, clic visse sempre con lui e della quale fu preso fino all' ultimo istante della sua vita.
      Narra anche Vasari che di lei facesse parecchi ritratti ma due soli giunsero fino a noi. Il primo e l'immagine di una giovane donna assisa fra mirti ed allori. Una stoffa rigata le contorna la testa a mo'di turbante, donando al suo volto uu' aria di viva, di distinta bellezza. Con la mano destra tiene un velo raccolto sul petto; e il braccio manco, ornato di un braccialetto d'oro, tiene disteso sulle ginocchia coperte d'un drappo rosso. È nel mezzo del braccialetto che Raffaello, con moltissima diligenza, scrisse il suo nome. L'originale esiste a Roma nel palazzo Barberini fin dal 1G 12, per cui non può essere quello di cui parla Vasari, e che dice avere appartenuto a Matteo Botti amico del Sanzio; perciocché nel 1G77 è desso citato come esistente presso la famiglia dei Botti.
      Il Ritratto di Fornarina ricordato dall'Aretino come cosa viva c quello che trovasi nella Galleria Pitti a Firenze. Il bellissimo volto di questa donna arieggia quello della Vergine di S. Sisto di cui parleremo, con questa differenza clic la fisionomia della Madonna fu dal pittore assai più nobilitata, come convcnivasi al divino soggetto. Il Ritratto è un tipo di romanesca bellezza : maschie vi si veggono le forme; il costume magnifico; e mentre un dolce sorriso le sfiora le labbra, pare ch'escano scintille da'suoi leggiadri occhi neri. Tanto il colorilo di quest' opera è bello, luminoso, vivace, che non mancarono coloro che lo dissero escito dal pennello brillantissimo di Giorgionc.
      Fortunatissima donna !


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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