Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
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la metà delle tante cose che V. S. mi scrive : ma nelle sue parole riconosco 1' amore che mi porta e le dico che per dipingere una bella mi bisognerebbe veder più belle, con questa condizione che V. S. si trovasse meco a far scelta del meglio. Ma essendo carestia e di buoni giudici e di belle donne, io mi servo di certa idea che mi viene alla mente. Se questa ha in se alcuna eccellenza di arte, io non so, ben m' affatico d' averla. V. S. mi comandi.
Raffaello.
Dall' ultima parte di questa lettera, dalla quale apparisce anche come, r Urbinate sapesse scrivere, vedesi ( osserva il Quatremere ) che il Sanzio si prefiggeva realmente per fine la ricerca del bello, che dall' arte non può essere messo insieme, se non con l'aiuto di numerosi confronti fra le cose della natura e quelle dell' immaginazione, onde formare quel tipo che si chiama di perfezione.
I disegni accennati nella lettera al Castiglione doveano esser quelli per una medaglia che solevasi allora portare sul cappello, con soggetti simboleggianti l'essere della persona. Nel Museo Mazzuccheliano conservasi una riproduzione di questa medaglia, in una delle cui parti vedesi il ritratto di Castiglione, e nell'altra Febo che scende dal carro, mentre due figure allegoriche tengono fermi gì' impetuosi cavalli, con questa iscrizione ; Tenebrarum et Lucis. Con ciò forse voleva esprimersi la propagazione del sapere, per la quale tanto aveva cooperato l'illustre autore del Cortigiauo.
XYII.
Raffaello nominato sopraintendente delle antichità e delle fabbriche.
Nel 1 Ti 1 o il sommo Urbinate era stato eletto a sopra-intendere e vigilare non solo a tutte le fabbriche pubbliche che si facevano, ma altresì alle cose d'antichità, e ai dis-sotleramenti, che da per tutto nella immensa città si praticavano. Ecco il breve col quale il Papa gli conferiva dello
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