Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      clic nessuno potesse mai avere dubbi sul suo intendimento, che era quello di rappresentare la unione del Re di Francia col Papa. Così nella seconda delle due storie in quel paggio che dietro l'imperatore tiene la corona Lombarda veggonsi le sembianze del giovane Ippolito dei Medici, fanciullo d'una grande bellezza e di spirito singolare, a Leone X prediletto, ed altri ritratti qua e colà posti, fra cui quello di Gicinnozzo Pandolfmi che, amico di Raffaello, gli aveva fatto eseguire il piano pel suo palazzo di Firenze.
      La sconfìtta dei Saraceni nel porto d' Ostia, è il soggetto della terza parete. Si conosce, guardando questa istoria, che è stato combattuto in mare ; perciocché i moltissimi prigionieri che da una barca escono tirati a forza dai militi vincitori, per essere condotjl.dinanzi al Papa Leone IV, mostrano nell' arie delle testp dolore e paura. — Meglio davvero non poteva rappresentarsi, nò più drammaticamente, la scena. Quà è il furore, la vendetta, la gioja dei vincitori ; là 1' umiliazione, 1' angoscia, il dispetto de' prigionieri.
      Ma 1' affresco più bello della terza Camera Vaticana dipinto per intero dalla mano del Sanzio è quello che ci rimane a descrivere : l3 Incendio di Borgo, accaduto nel 847 regnante Leone IV clic, come raccontano, col potere della benedizione domò le fiamme le quali già minacciavano il tempio del primo Apostolo.
      L'incendio è immaginato nell' ora che gì' infelici abitanti sono in preda del sonno ; per cui era naturale che nel grande scompiglio, molti si levassero senza pensare alle vesti, ma salo a salvare fuggendo i figliuoli, i parenti, se stessi. Era questa per l'Urbinate un' occasione felice, a mostrare come sapesse condurre gì' ignudile li fece stupendamente, mettendo in pratica i solenni precetti del Vinci. Non potrei convenire col valente Selvatico, nello scrivere : che in quest' opera il Sanzio per correre sulle traccie di Michelangelo sacrificasse il suo puro disegno e le delicate transizioni del suo pennello, alla gonfiezza dei muscoli e al macchinoso delle forme. L'Urbinate ne' suoi ignudi dimostrò quella forza muscolare soltanto che le diverse attitudini
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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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