Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      (love attualmente si ammira. Non deve peraltro tacersi che in questa tavola tutto, meno lo stile, richiama alla mente il pennello di Andrea del Sarto che si piaceva talvolta seguire le traccie del pittore d'Urbino.
      Dalla mano di Raffaello dipinta e assai più bella della Madonna di Monaco è 1' altra dei Candelabri, nome che le venne dalle fiaccole che tengono in mano due angeli (aggiuntici dopo per altra mano ) ai due lati della Vergine, la quale col suo bambino sulle ginocchia volge un poco a mano dritta la testa. È una testa stupenda per calma maestosa, per modestia divina ; come quella del fanciullctto è per r ingenuo sorriso e per la beltà della forma tutta cosa celeste. — La bella tavola dalla Galleria Borghese di Roma passava in quella di Luciano Bonaparte, poi nell' altra del duca di Lucca, ed oggi è a Londra presso il Sig. M. Munro.
      È veramente sorprendente il numero dei quadri ideati dalla fervida immaginazione ed eseguiti in quest' epoca dalla mano operosa di Raffaello. Gli studi costanti e diligenlis-simi della sua giovinezza, le osservazioni continue sulle o-pere de' suoi antecessori, 1' amore vero, profondo per l'arte avevano così condotto la sua mano a seguire le rapide concezioni del suo pensiero.
      Nel 1517 e 1518 escirono pure dal pennello fecondo dell' Urbinate due Capolavori. Sono dessi un S. Michele e una Santa Famiglia. Ragioni politiche consigliarono la commissione del S. Michele a Lorenzo dei Medici il quale usurpatosi il bel ducato d' Urbino, sperava rendersi benevolo il Re di Francia mandandogli un tesoro, ossia un Opera di Raffaello.
      Il S. Michele è un' allusione all' Ordine cavalleresco che porta il nome di questo Arcangelo. Egli rappresenta la irresistibile forza del volere divino e il trionfo del bene sul male. Rapida come il baleno la celeste figura si lancia sopra di Satana, e toccandolo col piede l'atterra. La bellezza, la gioventù, 1' eroismo formano un carattere sovrumano, che stupendamente contrasta con la mostruosità del vinto Lucifero. Di questo ecco ciò che scrive Vasari : » In Lu-


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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