Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
» tiferò incollo, e arso nelle membra, con incarnazione di » diverse Unte, si scorgono tutte le sorli della collera, che » la superbia invelenita e gonfia adopera contro chi oppri-» me la grandezza di chi è privo di regno, dove sia pace, » e certo d' avere a provare continuamente pena. »
La tavola del S. Michele dipinta nel 1517, aveva già fin dai tempi del Primaticcio sofferto qualche deterioramento, trovandosi in un registro di spese che a questo pittore fu commesso di restaurarla. Poi nel 1755 veduto che la tavola s'intarlava venne 1' opera trasportala sopra la tela da Picault, quindi ritocca'da lui medesimo nel 1776 e nel 1800, e in fine riparala dal sapiente pennello d'llciquin, tale quale oggi si vede nel Museo del Louvre a Parigi. È nell'orlo della veste turchina dell'Arcangelo che si legge : RAPHAEL . VRBINAS . PINGEBAT . MDXVII. —
Narrasi che Francesco I, così largamente ricompensasse il pittore per questa tavola, clr ei si tenne per riconoscenza obbligalo a ringraziarlo con lo spedire altra sua o-pera, e cioè quella Santa Famiglia che forma il giojello del gran Museo di Parigi; ed è veramente la più bella fra tutte le Sacre Famiglie del Sanzio avuto riguardo alle grandiosità della composizione, alla perfezione del lavoro e all' epoca in cui fu dipinta , eli' è quella della maturità del suo ingegno, leggendosi nell' orlo del manto turchino della Vergine : RAPHAEL . URBINAS . P. MDXVIII.
Com'è qui bella Maria che stende amorosamente le braccia verso del suo figliuoletto, il quale dalla sua cuna si lancia verso il seno materno ; mentre S. Elisabetta inginocchiata invita il piccolo S. Giovanni ad adorare Gesù; e S. Giuseppe che avviluppato nel suo manto, sembra assorto in viva contemplazione con al fianco due angeli, 1' uno che tiene al petto incrociate le braccia, 1' altro che le innalza ripiene di fiori. Qaesi' opera esprime la bontà, 1' amore, l'adorazione della famiglia divina, e guardandola si domanda come mai un pensiero così bello ma così semplice, abbia potenza di rapire, di affascinare 1' anima e 1' occhio. La ragione è riposta nella nobiltà delle forme, nella purità
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