Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
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melario. . qua . Surmerso . Maxentio . Chrislianorum . opes . firmatae . situi.
In mezzo a queste scene di tumulto c di sangue, fra la disperazione dei vinti c la gioja dei vincitori, il Sanzio voleva mostrare il trionfo del Cristianesimo, e col suo genio stragrande lo seppe fare. È però vero che chi considera con sano intelletto le due storie accennate si avvede che l'ai te comincia a non essere più legittima figliuola della natura; e le figure pajono più studiate su qualche antico bassorilievo, clic prodotte dal sentimento spontaneo dell' artefice. Noi siamo, con il Sig. Quatremere, d'avviso che 1' Urbinate nell' ultimo tempo della sua vita, dalla scultura greca cavasse esempi per le sue opere ; nelle quali sebbene la servile imitazione giammai si scopra, pure si trovano a-scosi i germi di quella maniera, clic dai moderni fu detta convenzionale. Bisogna, dice il Ranalli, seguitare le orme del Sanzio nelle tre prime sale, c solamente ammirarlo nella Farnesina e nelia sala di Costantino.
XXIV.
La Trasfigurazione.
Era qualche tempo clic Raffaello si occupava a fare solo i disegni, lasciando che gU allievi pingessero ; cosa che ai critici faceva dire: essere l'ingegno del gran capo della Scuola Romana, in manifesta declinazione. Ciò spiacque c Raffaello, che a smentire il falso giudizio, accettò d' assai buon animo la commissione datagli dal Cardinale Giulio dei Medici, di dipingere in quadro a olio il Cristo trasfiguralo, per una chiesa della diocesi di Narbona.
Spronato dall' amor proprio clic in lui poteva meglio della stessa autorità del regnante Pontefice, più non pensando nò alla sala di Costantino, nò ad altri lavori, tutto si mise, senza 1' ajuto de' suoi discepoli, a lavorare la ordinatagli Trasfigurazione. In essa voleva compendiare tutte le glorie passate, voleva che fosse la cor ma delle sue opere, come fu quella della sua vii a.
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