Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      ¦Ili)
      XXYII.
      Morie di Raffaello
      L' assidua fatica, la mal' aria, l'amore, consumavano la fibra giovane e delicata di Raffaello, e la morte lo seguiva là fra le antiche rovine, fra le sale del Vaticano, fra i baci della sua bellissima innamorata. Fu assalito da febbre ardente e maligna, sì che vinto rapidamente dal male sentì che per esso doveva soccombere e volle far testamento. La giovane Margherita che lauto lo amava fu da lui riccamente dotata; per i parenti d'Urbino assegnò mille ducati d'oro; i beni paterni legò secondo la volontà di Giovanni alla confraternita di Santa Maria della Misericordia. Al Cardinale zio della fidanzata premortagli, lasciò la bella casa che possedeva prossima al Vaticano, e volle che le cose dell'Arte, come disegni, quadri, memorie e simili, fossero proprietà dei suoi più cari discepoli Giulio Pippi e Francesco Perini. Suoi esecutori testamentari istituiva Monsignor Baldassarre Turini di Pescia, segretario della Dateria del Papa, e G. Battista Branconio d'Aquila ciambellano di Leone, incaricandoli di levare da'suoi beni quanto bastasse a ristaurare nella Chiesa di S. Maria della Rotonda, una delle cappelle a nicchia, o a tabernacolo, da lui già preparata, e che è quella sotto la quale riposano le sue ossa, e dove lo scultore Lorenzo Lotti suo amico eresse la statua della Vergine della del Sasso. Pel nuovo altare assegnava nel testamento medesimo una rendita annua, della quale fu aggravata una delle sue Case, che veclesi ancora in Roma nella contrada dei Coronarie sulla cui fronte leggesi una scritta che ricorda il legato.
      Moriva cristianamente il G Aprile 1520 nella età di 37 anni.
      Nei quattordici giorni della fatai malattia non solo i famigliari, gli alunni, gli amici correvano ansiosi alla casa del maestro, ma il popolo tutto era compreso da una grande inquietudine per tema di perdere il giovane prodigioso. Il


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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