Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      della vita privata si prestavano opportunissime per quelle loro religiose composizioni. Per tal modo la pittura cominciò ad avvicinarsi al vario sentire degli uomini ; a penetrar nei costumi ; a prendere un carattere veramente popolare.
      Quest'epoca fu piena di senno. Fu grande perchè fu semplice. L' arte camminava per la via del progresso.
      La Vergine col suo figlio divino era il soggetto religioso più di sovente trattato. La glorificazione della Madre di Dio, tipo di grazia spirituale, immagine commovente d' a-more materno, richiamava sulla virtù della donna quella venerazione fino allora non conosciuta, e che tanto contribuì ad ingentilire i costumi del medio-evo. Questo carattere di nuova dolcezza cominciò a rivelarsi nelle opere di Giotto, di Simone di Martino, e de' loro discepoli; e già un vero sentimento della bellezza ideale si rivela nella Madonna e nei Santi del secondo maestro,
      Altra tendenza notevole di quest' epoca la si trova nel-l'allegoria, nel simbolismo. Le Poesie di Dante avvivarono il gusto già tradizionale in Italia, ed esercitarono grande influenza sull' arte. Ricorderemo qui solamente le allegorie creale da Giotto allora che dipinse nella inferiore Chiesa di Assisi la storia di s. Francesco ; le sue figure simboliche nella Cappella degli Spaglinoli in s. Maria Novella a Firenze, e i dipinti nella sala del palazzo di giustizia in Padova, opere tutte nelle quali il fare simbolico, inteso secondo lo spirito di quei tempi, invade la vita umana, sotto il doppio aspetto intellettuale e morale.
      Frattanto in Lombardia il movimento artistico prendeva una direzione diversa. Iacopo Avanzi di Padova abelli-va lo stile di Giotto molto studiando nella natura e nel colorilo ; studi che più lardi raggiunsero in quelle contrade, la perfezione.
      Sul principio del secolo ÀT l'influenza Giottesca cominciò a declinare. Tuttavia la sua scuola aveva in quell'epoca un ultimo rappresentante nell' Angelico Fiesolano, il cui stile fu un insieme vaghissimo d'ideale, di purezza e di grazia tutta celeste.


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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