Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi
IHLa sola parola concezione rende, secondo noi, quell'intimo sentimento che guida l'artista nella creazione delle sue opere, sorgano esse dalla fantasia o procedano dai fatti. Senza dubbio tutti i maestri nel disporre le opere loro dovettero seguire un solo principio: l'armonia e la grandezza delle linee col rilievo dal lato più nobile del soggetto. Ma oltreacciò son essi trascinati da un' ispirazione spontanea, non turbata in quel momento dalla riflessione calcolatrice.
La parola eoniposizione non significa questo.
La composizione vuole appunto quei consigli della riflessione che le scuole accademiche tradussero in regole fisse, immutabili, come ad esempio : collocare il soggetto primario nel centro ; dare all' insieme una forma piramidale ecc. con tutte le conseguenze di questi principii medesimi in ordine al movimento del disegno e alla disposizione dei colori.
Altra cosa però è l'idea che si annette alla parola composizione, dal principio tradizionale per certi soggetti consacrati a dei tipi, o che si usano per architettoniche decorazioni. Qui pure non si saprebbe qual regola determinata seguire; ed è necessaria la conoscenza storica ed artistica delle opere tipiche e nazionali. Tale conoscenza forma lo spirito e lo avvia al saper fare senza quelle regole prestabilite e immutabili che all'ingegno riescono quanto vane, noiose.
La riflessione può dare l'impulso primo, può infiammare la fantasia, rimanendo ad un tempo la sua guida invisibile; può immensamente giovare nell'effettuazione d'un opera d'arte, ma non potrà giammai equivalere all'is/Hra-zione. Essa ne differisce quanto la composizione che produce, differisce dal concetto.
Tuttavia, per quanto privilegiato possa essere un artista, v'hanno momenti della vita ne'quali l'inspirazione non è con lui, ed allora egli vi supplisce con l'arte, cioè a dire col mezzo della composizione. Questa supplisce eziandio l'ispirazione in coloro che ne difettano completamente: ed
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Hra-zione
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