Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Le teste di donna sono inimitabilmente graziose, avvenenti, simpatiche. Come migliori desiderarne le acconciature e con maggior eleganza assestate; come meglio indovinare la femminil gentilezza vestendola di quel non so che di affabile così atto ad infondere gioia negli animi? E quei tipi celesti, specialmente creati sul finire della sua carriera artistica, Raffaello traeva dalla sua potente immaginazione, la quale era uua cosa stessa col bello. Di fatti scriveva al conte Baldassarre Castiglione: » Ma essendo carestia di buoni giudici e » di belle donue, io mi servo di certa idea che ini viene » nella mente. »
      Non so poi chi al pari di Raffaello abbia raggiunto tanta sovrumana modestia di lineamenti e di affetti nelle teste delle Madonne, quasi tutte spiranti un candore e una grazia così pudibonda da trasfondere nei cuori venerazione amorosa, spogliata da ogni sensualismo carnale. Quella bellezza, quella grazia, quii'incanto, più che conseguenza della nazionalità, dello studio, dell'educazione, era frutto del genio. Per grandi che fossero le teorie non potrebbero mai raggiungere quel punto supremo di perfezione.
      Possiamo le discorse cose riassumere dicendo, clic la natura aveva dato al Sanzio una singolare attitudine per il disegno. Le occasioni felici sviluppando l'invidiabile dono, fecero in lui rispondere quel sommo ideale che i cicli gli avevano concesso. Apprese difatti a Perugia : la correzione, 1' amore alla verità all'esattezza; a Firenze :!a forza, l'elevazione, la grandiosità dello stile; a Roma: il bello perfetto.
      Or ci rimane a considerare Raffaello sotto il doppio punto di vista del colore cioè e della esecuzione. Per queste parli dell'arte ci gioverà eziandio esaminare i precetti che egli ricevette a Perugia, siccome quelli clic esercitarono grande inlluenza sulle due prime maniere.
      Il colorito, nelle scuole del secolo XV, lutto si riduceva alla tinta locale e monotona di ciascun oggetto. Mancanza quasi completa di quella che noi diciamo prospettiva a-crea, la quale non è che la variazione di ciascun colore ne'toni diversi, secondo l'azione esercitata dalla luce, e la


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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